cappella san petronio

La vicenda contemporanea della Cappella musicale di S. Petronio ha inizio negli anni ’80 del ‘900; dopo mezzo secolo di silenzio, essa è stata rifondata con due finalità istituzionali: promuovere il decoro della liturgia attraverso il canto e la musica sacra; riscoprire e valorizzare il patrimonio musicale conservato nel ricchissimo archivio della Basilica. Dal 2006 è maestro di cappella della Basilica di San Petronio, incarico seguito a quello quadriennale di direttore del coro della stessa istituzione. Nel 1996 il cardinale Giacomo Biffi le conferisce il titolo di "arcivescovile". Il tradizionale concerto per la solennità del patrono di Bologna si svolgerà quest’anno giovedì 1 ottobre e sarà dedicato al ricordo delle vittime dell’epidemia di Covid-19: la Cappella di S. Petronio eseguirà i tre mottetti nel tempo della peste di Giuseppe Corsi Celano e la Messa per i defunti di Giovanni Paolo Colonna, Si terrà a Bologna il 9 e il 10 novembre la seconda edizione delle Giornate italiane del Cornetto: master classes, conferenze e concerti con William Dongois, Francesco Tasini, Pietro Modesti, Michele Vannelli, Silvia Nannetti, Ermes Giussani, Copyright © 2020 | Cappella Musicale di S. Petronio in Bologna | webdesign, Concerto per la solennità di san Petronio 2020, Giornate italiane del cornetto 9 & 10 novembre. Nel 1673 su progetto dell’architetto Gian Giacomo Monti la cupola lignea venne sopraelevata ad una quota più alta tramite i quattro arconi in muratura, il tutto decorato con incantevoli stucchi da Giovan Battista Barberini per ciò che riguarda le figure e da Paolo Griffoni per gli ornati. In costruzione. page-template-default,page,page-id-229,page-child,parent-pageid-62,cookies-not-set,ajax_fade,page_not_loaded,smooth_scroll, Nel fondo dell’abside il gigantesco affresco rappresentante la Vergine con il Bambino e San Petronio venne eseguito, nel 1672, su cartoni di, Il coro venne costruito ed intarsiato, con piccole vedute prospettiche di oggetti e architetture, da, Degni di particolare nota i due capistalli riccamente intagliati, realizzati su disegno del celebre pittore, Dei due organi, quello oggi a destra, risalente al 1475 fu realizzato dall’organaro, Nel 1674-1675 l’organo venne racchiuso nell’imponente involucro barocco, eseguito da, L’organo di sinistra venne costruito successivamente, nel 1596 dall’organaro, All’imbocco della cappella si trovano le due statue marmoree di San Francesco e di Sant’Antonio, opere eseguite dallo scultore veronese, La gradinata del presbiterio e la baluastra risalgono al 1658-59 su disegno di, Qui si conserva pure una grande tela rappresentante San Giuseppe con il Bambino, dipinta da, La porta di uscita in Corte Galluzzi, sul fondo della navata destra, è incorniciata da un grande ornato eseguito alla fine del XVIII secolo, su disegno di, All’esterno della stessa porta, sopra il tamburo, si trova una tela rettangolare, ottenuta ai primi dell’Ottocento aggiungendo una gloria di nuvole e angeli attorno ad una più antica immagine dell’Eterno Padre attribuita ad, Sopra la porta della sagrestia, San Petronio inginocchiato davanti alla Madonna con il Bambino è opera di, Copyright 2016 - 2017 Basilica di San Petronio -. Il coro venne costruito ed intarsiato, con piccole vedute prospettiche di oggetti e architetture, da Agostino De’ Marchi il quale lavorò a 72 scanni, a due porte anch’esse intarsiate e a due capitelli. Le due statue ai lati rappresentano S. Celilia e il profeta Geremia. Sopra la porta della sagrestia, San Petronio inginocchiato davanti alla Madonna con il Bambino è opera di Cristoforo Terzi (1736 circa). Le due statue che lo fiancheggiano, raffigurano il re Davide e Santa Caterina de’ Vigri. Nell’abside più antica la prima tribuna sopra l’altare maggiore della basilica venne innalzata fra 1547 e il 1549, ma di essa oggi non restano che le quattro colonne di marmo veronese rimontate nella nuova abside nel 1662. Dei due organi, quello oggi a destra, risalente al 1475 fu realizzato dall’organaro Lorenzo di Giacomo da Prato mentre Ercole di Francia ha intagliato nel legno le raffinate trine tardogotiche che incorniciano le canne di facciata e che vennero dorate da Giovanni da Ravenna. La porta di uscita in Corte Galluzzi, sul fondo della navata destra, è incorniciata da un grande ornato eseguito alla fine del XVIII secolo, su disegno di Francesco Tadolini, con statue del fratello Petronio, raffiguranti Gesù Cristo, San Pietro e San Paolo, sopra il frontone, e nel medaglione la consegna delle chiavi a San Pietro. La Cappella dei Re Magi. Mentre già operavano in pianta stabile, accanto ai cantori, un nutrito gruppo di strumentisti, tra il XVII e il XVIII secolo si assiste alla nascita di nuove forme strumentali, tra le quali spicca il Concerto grosso. GLI AFFRESCHI DELLA CAPPELLA BOLOGNINI IN SAN PETRONIO. Infoline 3465768400 - info@basilicadisanpetronio.org, Copyright 2016 - 2017 Basilica di San Petronio - Privacy Policy, Basilica di San Petronio | Altare Maggiore - Basilica di San Petronio. Fra il 1660 e il 1661, nel corso di un generale restauro, al coro vennero aggiunti gli ultimi dieci stalli a destra (escluso il capostallo) che furono ornati da tarsie solo nel 1914 da Vittorio Fiori. Con l’intento di perseguire al meglio questo secondo obiettivo, la Cappella si è dotata di un’orchestra con strumenti originali, la prima d‟Italia, e ha instaurato una solida collaborazione con i più accreditati interpreti della cosiddetta ‘musica antica’: tale impostazione ha reso possibile la riproposizione storicamente informata di molti capolavori dimenticati, restituiti all’ascolto del pubblico secondo criteri esecutivi e, dunque, con esiti sonori più fedeli possibili a quelli in essere all’epoca della loro composizione. La Cappella ha tenuto concerti in tutt‟Europa e vanta un‟ampia discografia; l’ultimo CD, dedicato alla Messa a tre cori di Giacomo Antonio Perti, è stato pubblicato da Dynamic nel 2012 e ha ottenuto il riconoscimento dei ‘5 diapason’ dalla più autorevole rivista musicale francese. L'Otto e Novecento segnano un lungo periodo di decadenza e crisi per la formazione, in linea col poco consolante panorama della musica sacra italiana, crisi che vede il proprio culmine con la disgregazione della cappella. Anche i successori del Cazzati, Giovanni Paolo Colonna e Giacomo Antonio Perti, confermeranno brillantemente l'indirizzo già intrapreso. La cappella musicale arcivescovile di San Petronio è il coro polifonico della basilica di San Petronio a Bologna. Nell’abside più antica la prima tribuna sopra l’altare maggiore della basilica venne innalzata fra 1547 e il 1549, ... San Petronio inginocchiato davanti alla Madonna con il Bambino è opera di Cristoforo Terzi (1736 circa). Ebbene , in questa basilica c’è qualcosa che interessa anche il mondo musulmano. Quest’organo è sicuramente uno dei primi realizzati in tali dimensioni e il più antico sopravvissuto; il primo in senso assoluto fra i grandi organi ad essere costruito a registri indipendenti. Fondata nel 1436 da papa Eugenio IV, nel giro di un secolo si afferma come una delle più importanti istituzioni musicali nell'ambito della rinascita delle forme musicali e della polifonia avvenuta in ambito rinascimentale. Il monumentale crocifisso ligneo con teste di cherubini dipinte nelle testate della croce posto sopra l’altare è di autore ignoto del secolo XV, conservato fino al secolo scorso in Sagrestia (restaurato nel 1986 da A. Parlatore). Nel 1530 presenzierà nella Basilica alla solenne cerimonia di incoronazione dell'imperatore Carlo V. Nei due secoli successivi la cappella sperimenta e perfeziona le importanti innovazioni che in quel tempo si affacciavano nel campo della musica sacra: la pratica dei cori battenti, di importazione veneziana, e lo stile concertato, di matrice lombarda. Il 4 ottobre 2001 la statua di San Petronio, realizzata nel 1683 dallo scultore Gabriele Brunelli per l'Arte dei Drappieri, è stata ricollocata in piazza di Porta Ravegnana, davanti alle due torri: era stata rimossa da questa collocazione originaria nel 1871 e a lungo custodita in una cappella della basilica di … L'Altare Maggiore presenta un monumentale crocifisso e una cupola attorno alla quale si trovano le statue dei quattro santi protettori della città. ADUTE le antiche attribuzioni a Buffalmacco e a Vitale, insostenibili per motivi cronologici (I), gli affreschi della cappella Bolognini furono volontieri assegnati a Gio­ La cappella musicale arcivescovile di San Petronio è il coro polifonico della basilica di San Petronio a Bologna.. Storia. Fondata nel 1436 da papa Eugenio IV, nel giro di un secolo si afferma come una delle più importanti istituzioni musicali nell'ambito della rinascita delle forme musicali e della polifonia avvenuta in ambito rinascimentale. Iscriviti alla nostra newsletter. Cappella Maggiore . Il Barberini pose attorno alla cupola le grandi statue dei quattro santi protettori della città: i soldati Procolo e Floriano verso la navata maggiore, cioè verso il popolo, e i vescovi Ambrogio e Petronio verso il coro e il clero; dovunque, angeli, figure allegoriche e medaglioni con storie di San Petronio sia all’esterno, sia nell’elegantissimo interno della cupola. In questo periodo, tra gli strumentisti operanti in cappella si annoverano Maestri del calibro di Petronio Franceschini, Domenico Gabrielli, Giuseppe Jacchini, Giovanni Battista Vitali, Giuseppe Torelli, Lorenzo Gaetano Zavateri e Francesco Manfredini. Nello stesso anno l’architetto Francesco Martini progettava la grande cupola ottagonale in legno, sostenuta da monumentali frontoni posti direttamente sui capitelli. Gli organi sono stati sottoposti ad un accuratissimo restauro fra il 1974 e il 1982, e così pure le casse e gli ornati. Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 24 gen 2020 alle 23:01. La gradinata del presbiterio e la baluastra risalgono al 1658-59 su disegno di Gaspare Vigarani architetto modenese; il falegname Marco Paganucci eseguì la balaustra in legno. Sito della basilica di San Petronio - Cappella musicale, https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Cappella_musicale_di_San_Petronio&oldid=110357738, Voci non biografiche con codici di controllo di autorità, licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. All’esterno della stessa porta, sopra il tamburo, si trova una tela rettangolare, ottenuta ai primi dell’Ottocento aggiungendo una gloria di nuvole e angeli attorno ad una più antica immagine dell’Eterno Padre attribuita ad Amico Aspertini. D’altra parte, in S. Petronio si conservano intatti la grande cantoria a ferro di cavallo e i due inestimabili organi di Lorenzo da Prato (1475) e Baldassarre Malamini (1596): sono giunti sino a noi non solo le fonti musicali ma anche lo spazio esecutivo originale e gli strumenti storici. Utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. È inoltre organista della Cattedrale metropolitana di S. Pietro e della Basilica di S. Stefano. La Cappella di S. Petronio oggi La vicenda contemporanea della Cappella musicale di S. Petronio ha inizio negli anni ’80 del ‘900; dopo mezzo secolo di silenzio, essa è stata rifondata con due finalità istituzionali: promuovere il decoro della liturgia attraverso il canto e la musica sacra; riscoprire e valorizzare il patrimonio musicale conservato nel ricchissimo archivio della Basilica. Nel 1984 l'antica istituzione viene ricostituita, con lo scopo di riprendere una risalente tradizione e valorizzare lo sterminato patrimonio della musica in San Petronio. Nel coro invernale dei canonici (ingresso sul fondo della navata) si conserva, sopra l’altare un dipinto su tavola con San Petronio in estasi, opera di Francesco Mazzanti (1523) al quale Domenico Viani, nella seconda metà del XVII secolo, aggiunse il grande punto in primo piano. Nel fondo dell’abside il gigantesco affresco rappresentante la Vergine con il Bambino e San Petronio venne eseguito, nel 1672, su cartoni di Carlo Cignani, da Marcantonio Franceschini e Luigi Quaini per la grande scena centrale e da Giacomo Alboresi per l’ornato che la incornicia. Il momento di massimo splendore dell'istituzione, invece, coincide con la nomina a maestro direttore di Maurizio Cazzati, nel 1657, figura che contribuì non poco ad ampliare la fama e le capacità della formazione, facendole assumere i tratti che poi rimarranno caratteristici: stile monumentale, drammatico, quasi teatrale, unito da una sopraffine tecnica vocalica. Degni di particolare nota i due capistalli riccamente intagliati, realizzati su disegno del celebre pittore Francesco del Cossa, raffiguranti i santi Petronio e Ambrogio. L’organo di sinistra venne costruito successivamente, nel 1596 dall’organaro Baldassarre Malamini da Cento. Torna indietro all’elenco delle Cappelle . Qui si conserva pure una grande tela rappresentante San Giuseppe con il Bambino, dipinta da Giuseppe Antonio Caccioli nella prima metà del XVIII secolo. Cappella bolognini, la più preziosa ed elegante fra tutte le cappelle della basilica, è dedicata ai re Magi e contiene oltre alla splendida vetrata l’affresco di Giovanni di Paolo di Modena in cui si illustrano la vita di San Petronio, la storia dei re Magi, il giudizio e l’inferno, in questa transenna marmorea gotica disegnata da Antonio di Vincenzo. Nel 1674-1675 l’organo venne racchiuso nell’imponente involucro barocco, eseguito da Giovan Battista Barberini per le figure e da Paolo Griffoni per gli ornati sotto la direzione dell’architetto Gian Giacomo Monti. In una delle ventidue cappelle che arricchiscono le tre navate, c’è la Cappella dei Re Magi, dove è custodito un prezioso affresco, raffigurante Maometto all’Inferno.L’opera è attribuita a Giovanni da Modena. Privacy Policy; Cookie Policy All’imbocco della cappella si trovano le due statue marmoree di San Francesco e di Sant’Antonio, opere eseguite dallo scultore veronese Girolamo Campagna (1620 circa).

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