dammusi pantelleria wikipedia

[3], Questa tipologia di dammuso si trova all'interno delle contrade. Nel 1123 l'isola fu conquistata da Ruggero II ed annessa al Regno di Sicilia, del quale seguirà i destini fino ad oggi. Per questo, la torre venne intitolata a Santa Barbara. Tradizionalmente collegata via mare, il porto vecchio è situato nella zona antistante il paese e utilizzato come diporto e per piccoli pescherecci, mentre il porto nuovo si trova nell'area di fronte Punta Croce. La sua amministrazione però non soddisfece gli abitanti, che manifestarono la loro insoddisfazione al re, che fece uccidere il feudatario all'interno del castello stesso. Scarsamente praticata la pesca, sono invece in crescente sviluppo le attività legate al turismo, specialmente estivo. Sono tuttora presenti molti fenomeni di vulcanesimo secondario, prevalentemente acque calde e soffioni di vapore. Esempi di tale struttura sono ancora visibili sull'isola e particolarmente evidente è il fatto che ognuna di queste si trovi in mezzo ai terreni agricoli, dove il contadino si recava per lavorare la terra. Tra i volatili stanziali si segnalano svariate specie di rapaci, compresi il falco pellegrino, il barbagianni, la poiana e la berta maggiore. La flora autoctona dell'isola è costituita dalla macchia mediterranea, assai rigogliosa nelle regioni sud-orientali. Infine, attraverso la scala, si accedeva al quarto livello, di cui non vi è più traccia. Pantelleria (Pantiḍḍṛaría in siciliano) è un comune italiano di 7 625 abitanti del libero consorzio comunale di Trapani in Sicilia.. Il comune copre l'intera isola di Pantelleria che è estesa più di 80 km² (4 volte circa l'isola di Lampedusa) e si trova a 110 km a sud ovest della Sicilia e a 65 km a nord est della Tunisia, la cui costa è spesso visibile a occhio nudo. Nel 1859, in seguito alla spedizione di Sapri, le carceri di Pantelleria e Favignana vennero sfollate. Nell'isola è ancora attivo l'ospedale "B. Nagar". Di ascendenza magrebina è anche la merghez, una salsiccia di manzo, abbondantemente speziata con peperoncino ardente. L'aspetto attuale del castello risale al periodo della dominazione normanna ma ciò non esclude la possibilità che sul luogo sorgessero strutture più antiche. Cossyra entrò presto nell'orbita della vicina potenza cartaginese, della quale seguì i destini. Saragozza, 1579). Antonietta Valenza, Pantelleria e i suoi dammusi, Flaccovio Dario, 2015, ISBN 9788857904382. Al fine di mettere in luce eventuali elementi preesistenti si procedette con lo svuotamento del bastione. Infatti, a Sud dell'isola, il "passiature" Tra questi ultimi vi fu Don Pietro Gallucci, che descrisse la struttura interna che risulta essere simile a quella odierna. Pantelleria (Pantiḍḍṛaría in siciliano[3]) è un comune italiano di 7 625 abitanti[2] del libero consorzio comunale di Trapani in Sicilia. Oltre a questa tipologia di architrave, un'altra più rara è quella dell'arco a tutto sesto. Effettua voli diretti in regime di continuità territoriale con l'aeroporto di Palermo e con l'aeroporto di Trapani-Birgi e stagionali con Catania, Roma, Milano, Torino e Venezia[17]. Il dammuso di campagna, detto anche "loku", è l'evoluzione del sardune. Cresce spontanea una varietà di cappero, che oggi rappresenta anche una delle principali coltivazioni dell'isola, insieme con quella della vite e dell'ulivo (con la varietà detta biancolilla), quest'ultimo coltivato basso e ramificato in ampiezza per proteggerlo dal vento. Tale torre verticale conteneva due campane ed un orologio. Sull'isola non vi sono edifici storici di particolare pregio, anche a causa della radicale distruzione del suo capoluogo avvenuta durante i bombardamenti anglo-americani. [10], Attraverso restauri effettuati alla torre circolare sono stati riportati in luce alcuni piccoli vani. Al castello viene spesso associato il nome di "Castello Barbacane". A Pantelleria si produce anche un tipico formaggio fresco, detto tumma, consumato sia dolce che salato. Nei posti più lontani e difficili da raggiungere al sardune si affiancava un altro piccolo dammuso, nonché la stalla per l'asino pantesco, che era di vitale importanza per il contadino dell'isola. La stalla veniva costruita tra il sardune e i terrazzamenti in maniera tale da controbilanciare la spinta della volta maggiore.[2]. Il "sardune" è una struttura che consiste in un unico vano con tetto a cupola. L'ultima eruzione è avvenuta, nel 1891, sul pendio nord-occidentale, nella parte sommersa. [8]. Nel giugno del 1488 fu saccheggiata da una squadriglia di 11 fuste turche, le quali portarono via schiavi 80 dei 250 abitanti che Pantelleria allora contava e inoltre razziarono tutta la produzione di cotone e di tele, in quei tempi principale ricchezza dell'isola (J. Zurita, Anales de Aragon. Analizzando i costituenti del dammuso di campagna si notano le due principali zone: una centrale, dedicata alla vita famigliare, e il resto della struttura, destinata allo svolgimento dei lavori. Negli anni '30 l'isola venne fortificata per diretta volontà di Mussolini, su progetto dell'ingegnere Pierluigi Nervi, che vi edificò, fra le altre cose, un gigantesco hangar sotterraneo. Durante il periodo di restauro si è ritenuto opportuno cercare di omogeneizzare la pavimentazione e i vecchi pavimenti sono stati ricoperti con mattoni in cotto e pietra lavorata. Al periodo punico si fanno tradizionalmente risalire le centinaia di cisterne che costellano il territorio dell'isola. A partire dal 1991 l'edificio venne sottoposto a restauri da parte della Sovrintendenza ai BB.CC.AA di Trapani, [4] e dal 2010 è sede di un museo archologico regionale. [1] Certamente gli Arabi introdussero la coltivazione del cotone e la loro lingua che, con una variante locale simile al maltese, rimarrà in uso fino agli inizi del XIX secolo e che ancora oggi influenza profondamente il siciliano che si parla localmente. A causa della sua vicinanza con le coste africane, Pantelleria venne poi ripetutamente saccheggiata anche dai corsari barbareschi. Ferdinando IV di Borbone decise di costruire una piccola torre rettangolare sopra la torre circolare già esistente. Durante il periodo di dominazione spagnola il castello assunse una doppia funzione; oltre ad essere una fortezza esso diventava anche carcere. Oltre al siciliano pantesco, il cui lessico contiene numerosi arabismi tramandati dal sostrato semitico, a Pantelleria si parla l'italiano. Tale piano fece demolire il bastione esposto verso il mare e parte della torre al suo interno al fine di permettere la costruzione di via Borgo Italia. [10], Dai restauri effettuati sull'area Nord del castello sono state ottenute informazioni sulla struttura della torre mastra. Gli esemplari più semplici sono costruzioni in pietra lavica locale, murata a secco con duplice paramento di pietre sbozzate a spacco e mura di notevole spessore. [10], Prima del restauro i pavimenti erano molto diversi l'uno dall'altro: in cotto, in cemento, e addirittura in pietra (lavorata e non). Dopo un considerevole lasso di tempo, durante cui l'isola rimase apparentemente disabitata, i fenici vi fondarono una colonia, Cossyra, i cui resti archeologici si trovano sulle colline di San Marco e Santa Teresa nell'immediato retroterra dell'attuale capoluogo. Forse introdotte dall'uomo e poi rinselvatichite sono molte altre specie: il colubro sardo, unica specie di serpente presente sull'isola, la capra, che nel medioevo popolava il paesaggio ma oggi è estinta, e il gatto selvatico, che vive in piccole colonie tra i boschi della regione sud-orientale. Una volta conclusa la costruzione di tale torre, in prossimità di quest'ultima, i Normanni si dedicarono alla costruzione del castello, che probabilmente si basò su una struttura preesistente; un indizio in proposito è dato dal fatto che le stanze del castello non sono squadrate e tale caratteristica è tipica dell'architettura araba. Anche le volte presentano una certa omogeneità. https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Dammuso&oldid=114885416, Voci non biografiche con codici di controllo di autorità, licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Da qualche anno è sede di museo, dove vi sono custodite le teste di Pantelleria. Nel 1488, secondo il succitato Zurita, il castello di Pantelleria così appariva: ... il castello aveva quattro torri, le quali erano molto alte e sottili, ed era molto angusto e tanto debole che con un'artiglieria appena mediocre si sarebbe potuto demolire; pertanto l'isola si poteva considerare priva di difese (ib.). LXXIX. È sede del museo archeologico. Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 14 ago 2020 alle 15:17. Nel 1734 i Borbone si impadronirono di Napoli e della Sicilia: per il Castello di Pantelleria fu un'ulteriore tappa fondamentale. La scarsità di acqua che non sia piovana ha reso impossibile lo sviluppo dell'agricoltura irrigua. I più importanti ed esclusivi sono quelli del parco archelogico del Sese, nell'area di Mursìa e Cimillia, ovvero l'abitato capannicolo dell'età del Bronzo, con un monumentale muro di fortificazione, e la relativa necropoli dei sesi. In un primo momento venne messa in sicurezza la torre circolare, in evidente stato di degrado, e si cercò di eliminare gli elementi superflui e inutili nella comprensione dell'architettura del castello. Il primo ed il secondo sono ancora integri, e rispettivamente composti da uno e tre vani. La maggior parte degli architravi è costituita da un solo blocco di pietra lavorato, sorretto da due piedritti. La ricchezza di influenze del siciliano, appartenente alla famiglia delle lingue romanze e classificato nel gruppo meridionale estremo, deriva dalla posizione geografica dell'isola, la cui centralità nel mar Mediterraneo ne ha fatto terra di conquista di numerosi popoli gravitanti nell'area mediterranea. Si può considerare un capolavoro dell'architettura moderna, per tanti aspetti unico nel suo genere, il gigantesco hangar sotterraneo di Pierluigi Nervi, ancora oggi usato per scopi militari. Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2018 la popolazione straniera residente era di 576 persone, pari al 7,4 % della intera popolazione. Gli altri mammiferi, tutti di piccola taglia, sono costituiti dalla crocidura mediterranea, da arvicole e dal punto di vista numerico, soprattutto conigli, introdotti dall'uomo, i quali, non avendo nemici naturali, si riproducono in modo incontrollato, a Pantelleria come in molti altri siti (notissimo il caso dei conigli australiani). I Normanni sbarcarono a Pantelleria nel 1127 dopo tre secoli di dominio arabo e iniziarono a costruire un Donjon sul quale, in un angolo, venne incisa una croce cristiana: uno tra i primi simboli di cristianità dopo una lunga dominazione musulmana. Nel 1863, la parte adibita a carcere venne utilizzata per rinchiudere i briganti. Il dammuso di abitazione rappresenta la principale caratteristica della cultura pantesca, cioè la volontà di condivisione e di dialogo con i vicini. Nella zona sud ovest dell'isola sorge il piccolo porto di Scauri. Invece, a Nord dell'isola, al fine di creare un "passiature" coperto si usano dei tralicci attraverso i quali si fa inerpicare la vite. Tra i mammiferi di taglia maggiore, oltre a pochi bovini e ovini allevati in stalla per la produzione casearia, ed in piccolo numero rinselvatichiti, la fauna di Pantelleria annovera la presenza di una sottospecie autoctona di equide, detta asino pantesco. Con il termine dammuso (mutato dal siciliano dammusu che vuol dire "volta" o "intradosso") si indica una struttura architettonica in pietra, tipicamente siciliana di derivazione arabeggiante: la casa tradizionale dell'isola di Pantelleria. Tra i costituenti onnipresenti vi è la cisterna la quale è il punto finale del sistema di raccolta delle acque piovane: l’acqua, dai tetti a cupola, viene immessa tramite la canalata nella cisterna che normalmente è posta sotto il piano del terreno. Nella zona di Palazzolo Acreide e Sortino i dammusi sono diffusissimi e, se non costruiti sfruttando grotte esistenti, sono anche realizzati con archi a tutto sesto in pietra calcarea, a "foderare" la grotta o ad ampliarne la parte coperta. [2] L'isola venne sicuramente frequentata sin dal Neolitico, come dimostrano i rinvenimenti della sua caratteristica ossidiana in tutto il bacino del Mediterraneo occidentale. Durante i secoli tali grotte sono state adibite dapprima a tombe, e poi di nuovo ad abitazioni. Durante il periodo di dominio dei Borbone venne mandato a Pantelleria in esilio Carlo Antonio Broggia il quale, nel suo memoriale "Ristoro della Pantelleria" racconta che il secondo livello della torre edificata dai Normanni, venne utilizzato come magazzino per tutte le armi. Particolarmente cruenta fu l'incursione che nella metà del XVI secolo vi condusse il corsaro Dragut: il capoluogo venne completamente distrutto e la popolazione massacrata, con circa mille persone tratte in schiavitù. Essa consisteva in una fossa che, dopo essere stata murata, veniva coperta attraverso l'ausilio della pseudo-volta, elemento del tutto innovativo. Nel 1221, Normanni e Saraceni stipularono un patto il quale prevedeva che l'isola venisse governata da un prefetto di religione islamica scelto dal governo imperiale. Il dossier, coordinato dal prof. Pier Luigi Petrillo, è stato approvato all'unanimità da tutti gli Stati parte dell'UNESCO[14]: si tratta della prima pratica agricola al mondo ad ottenere questo prestigioso riconoscimento[15].Fra le altre coltivazioni pregiata è la produzione e la conservazione del Cappero di Pantelleria, oggi a Indicazione geografica protetta e dell'uva essiccata. I sovrani borbonici trasformarono l'isola in colonia penale, funzione che mantenne anche sotto i Savoia e che è cessata del tutto solo con la caduta del fascismo. Pantelleria conserva numerosi resti monumentali della sua storia antica. Sono rari gli agrumi, coltivati con particolare cura e protetti dai venti. Sull'isola vi sono numerose chiesette, quasi sempre costruite con il medesimo aspetto dei caratteristici dammusi locali, che rappresentano la vera specialità architettonica di Pantelleria. Il vero momento di svolta per l'architettura pantesca fu la colonizzazione da parte degli Arabi avvenuta nell'835 d.C. la quale determinò l'avvento dell'era del dammuso. Istituito nel 2010 dalla Regione Siciliana[11], ospita anche le famose Teste di Pantelleria, tre statue romane raffiguranti Cesare, Tito e Antonia minore, ritrovate durante degli scavi nell'isola. Si data alla fine dell'Eneolitico un gruppo di vasi, forse di un corredo funerario, rinvenuto casualmente a Bugeber. Internamente invece si trovano, come per il dammuso di campagna, l'alcova e il camerino, che vengono impreziosite attraverso l'utilizzo delle mattonelle in ceramica e attraverso l'arricchimento delle volte con archi e lunette.[3]. Per questa funzione venne costruita la parte di Sud-Ovest. [10], Altra zona di intervento fu la torre dell'orologio. Diverse dalle altre sono le volte della torre circolare che sono a cupola. è spesso coperto da archi i quali funzionano da schermo per il sole e riparano dall'umidità della sera. Inoltre non trascurabile è l'apporto all'economia locale determinato dai numerosi personaggi pubblici, italiani e stranieri, che posseggono a Pantelleria uno dei caratteristici dammusi. Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta l'8 nov 2020 alle 17:02. Altro elemento ricorrente è la calce, utilizzata come intonaco e come elemento unificante tra le pietre. Le diverse attività che si svolgevano all'interno del loku hanno avuto un risvolto concreto per quel che concerne la sua organizzazione spaziale, molto più complessa rispetto a quella del sardune. In particolare gli isolani lo accusarono di aver reso il castello un luogo di aggregazione per ladri e malfattori.[5]. Pantelleria è dotata di un aeroporto ed è collegata all'Italia continentale con voli di linea, in regime di continuità territoriale. Gli scavi archeologici condotti nell'insediamento hanno restituito una notevole quantità di oggetti importati da svariate regioni del Mediterraneo (Micene ed Egitto), che testimoniano il ruolo centrale dell'isola in una fitta rete di scambi che aveva come principale obiettivo i principali metalli, rame e stagno, necessari alla produzione del bronzo. La pianta è generalmente quadrangolare ed è sormontata da una copertura a cupola o più raramente a botte, imbiancata a calce e usata per la raccolta delle acque piovane che alimentano le cisterne. Lo stinniture è addossato al muro esposto a Sud, in modo da rendere l'essiccazione più veloce. Con la dominazione araba le grotte sono state ampliate prima con delle costruzioni in legno e poi con delle definitive case in muratura a secco. Tale tecnica permise loro l'allineamento di più unità cellulari e questo favorì la creazione di un tessuto edilizio compatto.

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