elena moglie di menelao

Vi furono però delle eccezioni. A Sparta Elena era venerata come una dea. Alcune leggende la indicano figlia di Nemesi, la dea della vendetta e della giustizia. Lo straordinario fascino di Elena accende il cuore del giovane principe troiano, al quale già Afrodite aveva promesso in dono la donna più bella del mondo. I greci fanno irruzione nella camera da letto trovando Deifobo addormentato e ubriaco. Tuttavia ciò non escludeva che la stessa Elena si sentisse colpevole. Nei versi riportati da Servio e che questi afferma vennero cancellati da Virgilio (Aen. Εὐριπίδης, lat. Secondo un'altra versione del mito, a Troia sarebbe andata non Elena ma un suo fantasma, Il matrimonio con Menelao e la fuga con Paride. (gr. Elena nella mitologia greca è presentata come la più bella donna del mondo antico; ma anche la più famosa, la più amata e la più odiata. (gr. Era sorella di Alete ed Erigone e fu uccisa da Oreste che la scovò nella reggia di Micene dopo aver vagato alla ricerca dei sostenitori di Egisto e la madre, che uccise accecato dalla vendetta[5]. Un'altra versione voleva che, in Egitto, Menelao ritrovasse la vera Elena, custodita da Proteo dal tempo in cui, con Paride, ella era approdata nel paese. ... Opera e rappresentazione drammatica che si caratterizza, oltre che per il tono e lo stile elevato, per uno svolgimento e soprattutto una conclusione segnati da fatti luttuosi e violenti, da gravi sventure e sofferenze. Argēus, gr. Τυνδάρεως) Mitico re di Sparta e di Amicle, figlio di Ebalo e della naiade Batia (o di Periere e di Gorgofone). Leda partorì quattro bambini, di cui due, Polluce ed Elena, sarebbero stati figli di Zeus[1], che si era congiunto a Leda sotto forma di cigno mentre gli altri due nati Castore e Clitennestra, erano invece stati concepiti da Tindaro[1][2]. Non è una donna felice, disprezza Paride ed è invisa a molti troiani: solo Ettore si mostra gentile con lei, e in occasione della morte dell'eroe, Elena proverà un sincero dolore. Elena infatti era ritenuta la donna più bella del mondo, e poiché i pretendenti erano numerosi, Tindaro, sotto consiglio di Ulisse, lasciò che ogni decisione fosse della ragazza, onde evitare che una sua interferenza potesse causare una guerra. Tornata in patria, E. vi ritrovò la figlia Ermione. Menelao convinse la gente di Micene a commutare la sentenza in un anno di esilio. A Elena è intitolata la Helen Planitia su Venere[6]. Scoppia così la guerra tra Greci e Troiani, che provocherà infiniti lutti. Enciclopedia dei ragazzi (2005). Secondo versioni ... (‛Ελένη Helĕna o Helĕne). La fuga dei due amanti fu la causa della spedizione dei Greci contro Troia e della distruzione della città. Per vendicare il rapimento di Elena da parte del principe troiano Paride (al quale Afrodite aveva promesso la più bella delle donne), Menelao e suo fratello Agamennone organizzarono una spedizione contro Troia chiedendo aiuto a tutti i partecipanti al patto di Tindaro. Il mito narra anche che fosse figlia d'Oceano o di Afrodite. Così sono esistite due Elena, una in Egitto e una a Troia. Un racconto simile, con la vera Elena in Egitto, si legge anche nello storico greco Erodoto (5° secolo a.C.) ed è alla base dell'Elena, una delle opere più brillanti del poeta tragico ateniese Euripide (5° secolo a.C.): marito e moglie si incontrano dopo diciassette anni in un paese straniero, in una situazione di grave pericolo, e addirittura non si riconoscono; una volta avvenuto il riconoscimento, riescono a mettersi in salvo beffando con l'inganno il crudele re Teoclimeno. Un'altra versione vuole che, dopo la morte di Menelao, due figli naturali di costui cacciassero Elena e la costringessero a rifugiarsi presso Rodi, dove Polisso la fece impiccare per aver causato la morte di tanti eroi sotto le mura di Troia[4], fra cui suo marito Tlepolemo. Sposo di Elena, figlia di Tindareo, nata dall’uovo prodotto dall’unione di Zeus con Leda, quando questa fu rapita da Paride e condotta a ... (gr. Mentre Neottolemo, che da Andromaca aveva avuto Molosso, era a Delfi a consultare l’oracolo sull’infecondità di Ermione, questa tramò contro Andromaca e Molosso, che ... Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati. - Personaggio della mitologia greca; figlia di Zeus e di Leda (o, secondo altra versione del mito, di Nemesi), adottata da Leda e da suo marito Tindareo; sorella di Castore e Polluce, secondo l'Iliade, e di Clitennestra. Secondo l’Iliade sarebbe stata sorella di Castore e Polluce, figlia di Zeus; l’Odissea nomina come madre di E. Leda, le Ciprie Nemesi, Esiodo un’Oceanina. L'Iliade ci mostra un'Elena che, dopo dieci anni di sanguinosa guerra, è in preda al rimorso per essere stata causa di tante stragi. La bellissima Elena è la sposa di Menelao, re di Sparta. La tragedia di Eschilo, Sofocle, Euripide, ... Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati. Dalla loro unione nacque Ermione. Secondo altre versioni ebbe una fine misera. ῾Ελένη) Eroina della mitologia greca, probabilmente in origine una divinità lunare. È ancora una donna conturbante, oggetto di ammirazione da parte dei vecchi Troiani. – Della città greca di Argo, argivo: Sola tra voi mortali Elena argea Di nepente a gli eroi le tazze infuse (Carducci). di Massimo Di Marco - Nel secondo libro dell'Eneide, durante l'incendio di Troia, Enea vede da lontano Elena ed è preso dall'impulso di ucciderla, ma ne viene dissuaso dalla madre Venere, che lo esorta a fuggire dalla città coi familiari. Sposò Neottolemo, figlio di Achille, ma senza aver figli. Ambedue furono considerati divinità benefiche e salvatrici. Aveva culto a Terapne in Laconia e a Rodi. Paride non aveva portato a Troia che un fantasma, una Elena fatta di … Le versioni a questo punto divergono: sia per quanto riguarda l'identità dell'uccisore di Deifobo (Menelao, Ulisse o entrambi) sia sul fatto se il troiano si fosse risvegliato o no. Come ha dimostrato il Padoan (La D.C., Inferno, canti I-VIII, Firenze 1968, 111), D. non poteva certamente conoscere la leggenda, riferita da Pausania (III 19, 10; cfr. Di lei si innamora Paride, che la porta con sé a Troia. VI 515-527) leggesse soltanto che E. aveva sottratto la spada di Deifobo e aperto la porta a Menelao, " scilicet id magnum sperans fore munus amanti, / et famam exstingui veterum sic posse malorum " . Secondo versioni ... Mitici figli di Zeus (Διὸς κοῦροι), di nome Castore e Polluce, generati insieme con Elena dall’uovo di Leda, congiuntasi con Zeus trasformato in cigno. [dal lat. Elena. Quando Paride decise di fare di Elena sua moglie, non pensava di dover pagare a caro prezzo questo oltraggio all'ospitalità di Menelao. I pretendenti e il «giuramento di Tindaro», HYGINUS, FABULAE 50 – 99, tradotto da Mary Grant, https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Elena_(mitologia)&oldid=116579812, Personaggi citati nella Divina Commedia (Inferno), Voci non biografiche con codici di controllo di autorità, licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Studi danteschi, Messina 1903. – Altro nome dell’erba enula campana (v. inula). ἑλένιον]. Il sofista Gorgia (5°-4° secolo a.C.) scrisse addirittura un Encomio di Elena per dimostrarne l'innocenza, con argomentazioni in verità paradossali. Vari riti e aneddoti la celebravano come modello di giovane sposa. Menelao (in greco antico: Μενέλαος, Menélaos; in latino: Menelaus) è un personaggio della mitologia greca, figlio di Atreo e di Erope e fratello minore di Agamennone. Elena cede al corteggiamento di Paride e con lui fugge a Troia, abbandonando Menelao e la piccola figlia Ermione. Aveva culto a Terapne in Laconia e a Rodi. Nell’epica greca, Elena era la moglie di Menelao, re di Sparta, nonché la donna di cui si innamorò Paride, scatenando la Guerra di Troia. L'etimologia del nome, per quanto incerta, si riconnette forse con una radice indicante splendore, come ἑλάνη "fiaccola". D. colloca E. nel secondo cerchio, tra i lussuriosi, e cioè tra le donne antiche e ' cavalieri che peccarono e morirono per amore e che Virgilio addita al poeta: Elena vedi, per cui tanto reo / tempo si volse (If V 64). Argēus, gr. ), secondo cui E. sarebbe morta per mano di Polisso, vedova di Tlepolemo, ucciso nella guerra di Troia, " giacché non ne trovò traccia in area medio-latina ". Il suo esempio fu seguito dall'oratore Isocrate (4° secolo a.C.). D. dunque riteneva che E. fosse morta durante la distruzione di Troia, nonostante che in Virgilio (Aen. Proprio questa sua caratteristica archetipica fa sì che, nell'immensa letteratura nata attorno alla sua figura, Elena venga raramente considerata responsabile dei danni e lutti provocati dalle contese nate per appropriarsi della sua bellezza. – Della città greca di Argo, argivo: Sola tra voi mortali Elena argea Di nepente a gli eroi le tazze infuse (Carducci). ), figlio di Mnesarco, o Mnesarchide, e di Clito, che secondo le tendenziose notizie tramandateci dai comici greci sarebbero ... (gr. Non tanto al rapimento di E., ma alla prima causa di esso, e cioè al divieto di Laomedonte di far approdare nel porto Simoenta gli eroi greci della nave Argo e al susseguente rapimento di Esione, figlia di Laomedonte, D. allude con le parole a prima scintillula huius ignis revolvamus praeterita, ex quo scilicet Argis hospitalitas est a Frigibus denegata, di Ep V 24. Alla morte di Paride, Elena è costretta a sposare il fratello Deifobo. Un poema andato perduto raccontava la scena dell'incontro tra i due: ancora irato, Menelao vorrebbe uccidere la moglie infedele, ma quando la vede ancora nel pieno delle sue grazie si lascia sedurre dal suo fascino e la perdona. Elena fu allevata in casa di Tindaro e ancora giovinetta fu al centro di numerosi miti di seduzione: Teseo la rapì che era ancora fanciulla. Dopo la morte di Paride E. prese in sposo Deifobo, che venne ucciso da Menelao durante la strage compiuta dai Greci vincitori. Secondo la leggenda, il poeta greco siciliano Stesicoro sarebbe stato reso cieco da Elena per averla diffamata nei suoi canti. 1. «E molte vite sono morte per me sullo Scamandro,e io, che pure tanto ho sofferto, sono maledetta,ritenuta da tutti traditrice di mio maritoe rea d'aver acceso una guerra tremenda per la Grecia.». Un coro di giovani vergini prossime al matrimonio intrecciava in suo onore corone di loto e le deponeva sotto un platano a lei sacro. Dopo la morte di Paride Elena V. anche Alena. Vi fu anche chi sostenne che a Troia non era andata Elena, ma una sua immagine. Nessuna colpa le può essere rinfacciata, data la sua incolpevole bellezza, anche se le si dà la colpa della guerra che insanguina Troia[3]. Figlia di Zeus e di Leda, Elena è la sorella di Castore e Polluce: come questi, in alcune versioni del mito nasce da un uovo. La fuga dei due amanti fu la causa della spedizione dei Greci contro Troia e della distruzione della città. argèo agg. [dal lat. Il mito di Elena è descritto nell'Iliade e nell'Odissea, ma molti poeti successivi ad Omero modificarono il personaggio e la sua mitologia. Secondo una variante del mito, fu Elena, divenuta dea dopo la morte, a discendere negli Inferi attratta dall'ombra di Achille per giacere con lui generando il semi-dio Euforione. Euripĭdes). Un celebre santuario dedicato a lei e a Menelao sorgeva a Terapne, non lontano da Sparta. La poetessa greca Saffo (7°-6° secolo a.C.) invece sembra giustificare il suo comportamento: Afrodite la travolse, ed Elena scelse in Paride "la cosa più bella: ciò che si ama". Elena di Troia (conosciuta anche come Elena di Sparta) è una figura della mitologia greca assurta, nell'immaginario europeo, a icona dell'eterno femminino. Controversa fu la sua fine. Dopo che Ippocoonte fu vinto ... (gr. Alla morte di Ebalo fu cacciato dal regno dal fratello Ippocoonte e si rifugiò a Calidone presso il re Testio, del quale sposò la figlia Leda. I personaggi di Elena ed Euforione, seppure con molte varianti, sono ripresi da Johann Wolfgang von Goethe nel suo Faust. Secondo altra leggenda, che è in rapporto con la palinodia di Stesicoro e che sarà ripresa da Euripide nella sua tragedia Elena, Paride ed E., fuggendo da Sparta, si sarebbero rifugiati in Egitto presso il re Proteo, e non E. ma un suo simulacro si sarebbe recato a Troia. Esiste anche una terza Elena: figlia di Elena di Troia e di Paride, venne uccisa ancora bambina dalla nonna paterna, Ecuba, che s'accese d'ira alla caduta di Troia per la morte dei suoi abitanti e decise di uccidere la figlia della donna che aveva causato la guerra.

Pizza Follia Verona, Festa Dei Cugini 2020, Luglio 2020 Meteo, Giorno Più Lungo Dell'anno 2020, I Giardini Di Marzo Accordi Skitarrate, Santo Del Giorno 11 Luglio, App Traduttore Inglese Italiano, Tanti Auguri Antonella Gif, Ospedale Bergamo Mappa, Venite All'agile Significato, Gli Apocrifi Del Nuovo Testamento Erbetta,

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *