la figura di napoleone

● Dalla storia di Francia il termine passò a designare tutto il periodo di storia europea che va dal 1815 al ... Gioacchino Murat (fr. Le modifiche non si fermano. Dopo la sua morte, la leggenda del generale vittorioso, del genio militare pari solo ai maggiori della storia, del piccolo ufficiale corso salito sul trono imperiale, del grande legislatore che aveva dato ordine all’Europa, non è mai venuta meno. Da quando negli anni 1796-97 aveva condotto la sua vittoriosa campagna d’Italia, egli era apparso come una personalità eccezionale, e dopo di allora il suo mito si era imposto ad amici e nemici. Il suo mito diventerà ancora più grande, nonostante la fine. Ma alla leggenda, in chiave negativa, contribuì in modo determinante anche la propaganda dei paesi ostili, a partire dall’Inghilterra che lo denunciò come un tiranno mai sazio delle sue prede, un sovvertitore della pace, un distruttore delle più venerande istituzioni, il carceriere di un papa. Nel febbraio 1800 un plebiscito approvò una nuova costituzione che di fatto conferiva tutti i poteri al primo dei tre consoli, cioè a Napoleone, che ottenne l’appoggio della borghesia e anche degli strati popolari, desiderosi di un governo retto da un uomo forte. In quei giorni molti patrioti italiani vedevano in Napoleone il tanto atteso liberatore, ma ben presto le loro aspettative di vedere un'Italia libera dall'oppressione straniera fu delusa. Napoleone Bonaparte: Napoleone Bonaparte. © 2016 Mondadori Scienza Spa | P.IVA 09440000157 | Capitale Sociale : € 2.600.000 i.v. Gli enormi sforzi militari per assoggettarla non ebbero successo, sicché la piaga spagnola rimase aperta. La legislazione napoleonica diverrà la base della legislazione dell’intera Europa occidentale. La prima mossa va a segno, la seconda no: Bonaparte non riesce a convincere i parlamentari che reagiscono in malo modo. La figura di Napoleone era però troppo ingombrante, e nel giro di poco, nonostante il mantenimento delle istituzioni repubblicane, si instaurò una dittatura con a capo il generale francese. Ma l’impero non portò la pace, che trovò un ostacolo insormontabile nei contrasti anzitutto con la Gran Bretagna, ferita nei suoi interessi dalla politica economica francese. Dal punto di vista scientifico, invece, il ritrovamento della Stele di Rosetta fu epocale. Tenne in pugno l'Europa, ispirando intellettuali e poeti, infiammò l'animo di metà continente, ma venne odiato dall'altra metà; fu soldato, generale, politicante e, infine, imperatore. Lui e sua moglie, inginocchiati davanti al papa, vengono unti, segno della sacralizzazione del sovrano. Il piano è questo: il 9 novembre 1799 vengono spostati tutti i parlamentari in un unico palazzo a Saint-Cloud, fuori Parigi, col pretesto di un pericolo di un’imminente insurrezione. Ottenne i gradi di generale di divisione e comandante d’armata. Negli anni della prigionia, ben conscio del suo ruolo storico, Napoleone provvide a darne un’interpretazione stendendo il Memoriale di Sant’Elena, pubblicato poco dopo la sua morte, nel 1822-23, nel quale rivendicava il merito di aver portato alla sua unica conclusione possibile la Rivoluzione francese e l’Europa a un livello più alto di modernità politica, civile e sociale. Obbedendo ormai a una sistematica politica di potere familiare, Napoleone affidò l’Olanda, costituita in regno, a un altro fratello, Luigi; il principato di Massa e Carrara alla sorella Elisa; quello di Guastalla alla sorella Paolina. Bonaparte presta il giuramento che i sovrani francesi prestavano prima di lui. Poco dopo da Berlino, mostrando come il confronto tra Francia e Gran Bretagna fosse quello decisivo, proclamò il blocco commerciale contro quest’ultima. In dicembre, con la benedizione di Pio VII, Napoleone cinse la corona imperiale, alla quale seguì nel maggio 1805 quella del Regno d’Italia. Esattamente un anno dopo, il 2 dicembre 1805, Napoleone è impegnato ad Austerlitz, dove l’esercito francese si scontra con quello austriaco, sostenuto dall’esercito russo: la battaglia è un trionfo per l’esercito napoleonico. La sconfitta con la Campagna di Russia precede la sconfitta successiva contro le forze antinapoleoniche e l’esilio all’isola d’Elba, dove arriva il 4 marzo 1814. Il 18 maggio 1804 Napoleone viene dichiarato titolare della dignità imperiale. Nel 1807 a essere nuovamente battuto fu l’esercito russo, il che indusse l’imperatore Alessandro I ad accettare un’intesa con Napoleone, col quale si incontrò concludendo nel luglio 1807 i trattati di Tilsit, che sancirono un’alleanza in funzione anti-inglese e la costituzione del Regno di Vestfalia – sul cui trono fu posto Girolamo, fratello di Napoleone – e del Granducato di Varsavia. Si presenta come salvatore della patria, tornato dall’Egitto per salvare il paese dai torbidi interni e inaugura il “bonapartismo”: le premesse democratiche non vengono abbandonate, ma si intende il popolo come uno solo e indivisibile, tale che la sua volontà non possa e non debba essere espressa da una moltitudine di partiti, ma da un’unica forza politica, che ha la sua base nell’esercito, guidato, appunto, da Napoleone. Nelle vesti di legislatore prese importanti misure. L’amministrazione del paese venne saldamente tenuta nelle mani di Parigi mediante una rete di giudici, prefetti, sottoprefetti, sindaci nominati dal governo. La Francia venne retta dalla Costituzione dell’anno XII (dodici anni, infatti, erano trascorsi dal settembre 1792, quando i rivoluzionari francesi avevano abolito la monarchia e proclamato la repubblica). La situazione in Francia intanto precipita, il Direttorio è in forte crisi ed emerge l’idea di un colpo di stato per cambiare radicalmente la situazione. Inoltre l’alleanza con la Russia, la cui economia soffriva gravemente per gli effetti del blocco continentale, rivelò presto la sua precarietà. Nel 1813 Russia, Austria, Prussia, Svezia si unirono per dare il colpo definitivo alla Francia. Napoleone Bonaparte Un genio militare salito al trono imperiale Nella storia del mondo occidentale la figura di Napoleone Bonaparte, imperatore dei Francesi e re d’Italia, è paragonabile solo a quella di Giulio Cesare. Write CSS OR LESS and hit save. Tagliato fuori, Napoleone allora risalì in Siria, ma le sue sortite vennero disturbate dalla traballante situazione in Patria. Nel 1796, a soli 27 anni fu mandato sul fronte italiano  per arginare le armate austriache che minacciavano i confini francesi per mettere fine alla Repubblica; era l'occasione tanto sperata: con uno sparuto esercito 38.000 uomini Napoleone intraprese una sbalorditiva e impensabile avventura di conquista , mettendo rapidamente in fuga gli eserciti austro-piemontesi e impadronendosi in pochi anni di tutta l'Italia settentrionale e centrale. L’imperatore diede allora mano a ridisegnare la carta politica europea. - Nacque ad Ajaccio il 15 ag. Il 25 dicembre 1799 entra in vigore la nuova Costituzione: il governo è affidato a tre consoli di cui uno, il primo console, ha poteri maggiori, ossia Napoleone. Infine il Senato, con un atto poi sancito da un nuovo plebiscito, il 18 maggio 1804 proclamò Napoleone imperatore dei Francesi. Il 1861 vengono completati i lavori per la costruzione della tomba di Napoleone, da allora meta di pellegrinaggio. FONTE: Treccani; "La Conoscenza Storica" di Bernardi-Guarracino. La trasformazione della Francia da repubblica in impero era dovuta alla sua convinzione che la rivoluzione avesse fatto il suo corso, che occorresse tornare alla normalità e che questa sarebbe stata servita al meglio da una nuova dinastia, che sancisse le conquiste sociali ed economiche della rivoluzione in un quadro politico conservatore. Proprio quando Napoleone pareva conoscere il massimo trionfo, in un quadro che vedeva la società francese stabile, la grande proprietà terriera e la borghesia dell’industria e degli affari protette nei loro interessi, gli alti quadri militari (in cima ai quali stavano i marescialli di Francia) carichi di onori e di prebende, la rete burocratica e quella poliziesca, guidata da Joseph Fouché, in grado di controllare con efficacia il paese, gli Stati vassalli proni al volere dell’imperatore, si delinearono le prime serie crepe. Litografia di Napoleone a Waterloo, dove avvenne la sua disfatta. Nel 1805 l’imperatore dovette fronteggiare una coalizione (la terza) formata da Gran Bretagna, Austria, Russia e Regno di Napoli. La definitiva sconfitta di Waterloo (18 giugno 1815) però chiuse per sempre la partita e l'ormai ex-imperatore venne esiliato sull'isoletta atlantica di Sant'Elena, dove morì nel 1821. Nicolle, à la Librairie Stéréotype, Rue de Seine, N° 12» di un volume in-8° intitolato Machiavel commenté par Non Buonaparte. Joachim Gioacchino Murat re di Napoli) re di Napoli. Il maresciallo Michel Ney, già suo generale, inviato per arrestarlo, passò con i soldati entusiasti dalla parte di Napoleone, che entrò a Parigi appoggiato da quanti, avversi al governo regio o delusi da esso, speravano in una svolta liberale. La leggenda di Napoleone, gigante che aveva imposto la sua indelebile presenza nella storia, venne poi alimentata e tramandata, con una varietà di accenti, improntati vuoi a simpatia vuoi a ostilità, da tutta una serie di grandi letterati tra cui Ugo Foscolo, Madame de Stäel, Stendhal, Alessandro Manzoni, Honoré de Balzac, Lev N. Tolstoj. I PRIMI SUCCESSI MILITARI: LE CAMPAGNE IN ITALIA ED EGITTO. Nel 1796, dopo che il governo francese del Direttorio lo aveva scelto, a poco più di ventisei anni, come comandante dell’armata d’Italia, Napoleone sposò un’amica di Barras, la bella e intrigante Giuseppina Beauharnais, in grado di favorire la sua carriera. Il sistema politico di Napoleone, la dittatura che agisce in nome del popolo, anticipa le grandi dittature totalitarie del XX secolo, senza, però, le storture descritte perfettamente da Hannah Arendt. Dopo la fine del feroce governo di Robespierre (1794), il giovane generale cadde in disgrazia per le sue simpatie politiche, ma si riprese la scena quando l'amico Paul Barras gli affidò nel 1795 l’incarico di reprimere dei rivoltosi che volevano il ritorno del re. Così accadde e Napoleone fu costretto ad una disperata ritirata che costò la vita a quasi tutto il suo esercito. La figura di Napoleone era però troppo ingombrante, e nel giro di poco, nonostante il mantenimento delle istituzioni repubblicane, si instaurò una dittatura con a capo il generale francese. 1769, morì a Longwood, nell'isola di S. Elena, il 5 maggio 1821; figlio di Carlo e Letizia Ramolino. Warcraft – L’inizio, analisi del film e dei rapporti con il... Mengele: il responsabile degli orrori scientifici di Auschwitz. Nella parte costituita dall’Impero e dagli Stati a esso soggetti l’imperatore mise in atto profonde riforme che segnarono un passo decisivo nella direzione della modernizzazione istituzionale ed economico-sociale. Dopo alcune vittorie, Napoleone in ottobre venne sconfitto a Lipsia in quella che è stata definita la battaglia delle nazioni.

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