pietro ii di savoia

598, Histoire généalogique de la royale maison de Savoie, pag. Pietro si dedicò a tempo pieno al riassetto amministrativo dei territori dominati, molto eterogenei per tradizioni politiche, istituzionali, linguistiche. DXXIX, pag. Dagli anni 1930-40 venne considerato un padre della patria dagli ammiratori dell'epoca savoiarda che militavano nella Lega vodese. 233-240; La finanza sabauda nel secolo XIII, a cura di M. Chiaudano, I-III, Torino 1933-38; J.-P. Chapuisat, L’état-major de Pierre de Savoie, in Revue savoisienne, CV (1965), pp. 65-138. di Paolo Buffo - In particolare, Pietro e Aimone di Savoia cercarono di rovesciare il suo potere facendo insorgere la Valle d'Aosta, ma Amedeo IV riuscì a sconfiggerli, grazie alle truppe fornitegli dai suoi generi, Manfredo III di Saluzzo e Bonifacio II di Monferrato, e, nel luglio del 1234, Amedeo trovò un accordo coi fratelli, Pietro e Aimone[12]. 336, Peter der Zweite, Graf von Savoyen, Markgraf in Italien, doc. Nel febbraio del 1234 Pietro si era fidanzato con Agnese di Faucigny[6]; infatti in quello stesso mese, Pietro redasse un testamento in cui dichiarò suoi eredi gli eventuali figli che avrebbe avuto da Agnese la figlia di Aimone II, signore di Faucigny[13].Nel 1236, anno del suo matrimonio, Pietro rinunciò definitivamente alla carriera ecclesiastica[6]. 34, Regesta comitum Sabaudiae, doc. Nel 1263, il conte di Savoia, suo nipote, Bonifacio, fu attaccato alle porte di Torino dalle truppe del comune di Asti, che lo sconfissero e lo fecero prigioniero e dove morì per le ferite riportate[31].Non essendo ancora sposato, Bonifacio non aveva eredi, e la successione sarebbe spettata ai figli maschi di suo fratello, il duca Tommaso II; anche le sorelle di Bonifacio avanzarono pretese[31].Quando seppe del decesso di Bonifacio di Savoia, Pietro si trovava dunque in Inghilterra, ma rientrò immediatamente nei domini sabaudi, in quanto i Savoia non avevano ancora recepito la legge salica e, come tradizione, la nomina del nuovo conte avveniva a seguito di un'assemblea familiare; alla fine, il conte di Richmond e di Romont, Pietro, riuscì a farsi riconoscere conte di Savoia, ottenendo il titolo[31], nonostante fosse solamente lo zio del defunto conte e Amedeo IV avesse lasciato volontà testamentaria che, in caso di morte di Bonifacio, il trono dovesse passare al figlio primogenito di Tommaso II, Tommaso III. 321, Peter der Zweite Graf von Savoyen, Markgraf in Italien, sein Haus und seine Lande, doc. Nel 1234 stipulò un contratto matrimoniale con Agnese, figlia di Aimone II di Faucigny, che prevedeva la trasmissione ereditaria della giurisdizione del Faucigny dapprima ad Agnese, quindi ai figli nati dal matrimonio con Pietro; l’abbandono della condizione clericale e il matrimonio avvennero tuttavia probabilmente alcuni anni più tardi, come proverebbe la conservazione della carica di prevosto aostano fino almeno al 1238. «compagno di viaggio», comp. 636, pag. Luard, IV, London 1877; C. Nani, Gli statuti di Pietro II conte di Savoia, in Memorie della Reale Accademia delle Scienze di Torino, s. 2, XXXII (1880), pp. Durante il suo lungo governo ampliò e consolidò lo stato puntando tra ... Regione della Francia sud-orientale (Alta Savoia). Dall’altro la sistematica messa per iscritto degli omaggi. 407, pag. Nel 1250 un ulteriore scontro con i conti di Ginevra terminò con un arbitrato molto favorevole a Pietro, a cui furono accordati un forte indennizzo e la cessione in pegno di giurisdizioni e omaggi spettanti ai conti di Ginevra. Come conte promosse anche la ripartizione del dominio in balivati – circoscrizioni di carattere prevalentemente militare che raggruppavano più castellanie – già in uso nel suo appannaggio. attorno all’omonimo castello, fu portata in dote da Agnese di Faucigny (m. 1268) a Pietro II di Savoia, la cui unica figlia Beatrice ne trasferì il possesso ai delfini di Grenoble. Pietro, per esempio, rinunciò a impiegare il titolo di marchio in Italia e inizialmente alla sepoltura nella necropoli familiare di Hautecombe; ancora nel suo ultimo testamento (1268), poi, è forte la distinzione giuridica fra i domini pervenutigli come appannaggio o grazie alle sue conquiste, quelli ereditati dai fratelli defunti e il resto delle giurisdizioni comitali. Questa notorietà gli valse il soprannome di Piccolo Carlo Magno nelle Cronache di Savoia (1419). Nel 1354 Amedeo IV, conte di Savoia, ... (ted. Nel 1237, Pietro aveva sposato Agnese di Faucigny († 1268, sepolta nell'Abbazia di Contamine-sur-Arve), figlia ed erede di Aimone II di Faucigny e di un'ignota[39].Pietro da Agnese ebbe una figlia[6][40]: COMTES de SAVOIE et de MAURIENNE 1060-1417 - PIERRE de Savoie, The House of Savoy - Pietro II "il Piccolo Carlo Magno", Histoire généalogique de la royale maison de Savoie, pag 257, Monumenta Germaniae Historica, Scriptores, Tomus XXIII, Chronica Albrici Monachi Trium Fontium, anno 1235, pag 938, Histoire généalogique de la royale maison de Savoie, pag 242, Monumenta Germaniae Historica, Scriptores, tomus XXIII, Chronica Albrici Monachi Trium Fontium, anno 1190, pag 863, Peter der Zweite, Graf von Savoyen, Markgraf in Italien, doc. 813, pagg. Potenziò infine la presenza di giudici comitali, ancorando le loro funzioni a giudicature corrispondenti in sostanza ai territori dei balivati. et Petri comitis Sabaudiæ)[32]. 96, pagg 42 - 46, Preuves de Mémoires et documents publiés par la Société d'histoire et d'archéologie de Genève - tome 7, doc. L’altopiano centrale è diviso in due parti dalla depressione del Lago di Neuchâtel, dalla valle dell’Orbe e dal corso della ... Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati. Al pari degli altri figli cadetti di Tommaso I, fu inizialmente avviato alla carriera ecclesiastica. Suo padre, Tommaso I, morì il 1º marzo 1233; la Chronica Albrici Monachi Trium Fontium riporta che la morte di Tommaso I (comitis Thome de Sabaudia) è avvenuta nel 1232[9], mentre il documento n° DXXXVII del Regesta comitum Sabaudiae riporta la morte di Tommaso (Thomas comes Sabaudiae) al 1º marzo 1233 (1233, 1 Martii)[10]. Sul piano della costruzione istituzionale il contributo di Pietro, cadetto e privo di figli maschi, fu limitato dalla sua funzione di gestore temporaneo del titolo comitale, che avrebbe dovuto trasmettersi in seno alla discendenza del fratello maggiore Tommaso II. Fu anche Signore di Faucigny (1253-1268) e Conte di Richmond (1241-1268), Lord guardiano dei cinque porti (1241) e conte di Romont dal 1248. Sul piano amministrativo, le riforme promosse da lui e dal suo successore Filippo impressero un’accelerazione, certo decisiva, a processi di riassetto già parzialmente avvertibili nei decenni precedenti. Nel 1250, Pietro invase il Delfinato e obbligò i signori de La Tour a divenire suoi vassalli[23]. PIETRO II, conte di S avoia, detto il Piccolo Carlomagno. Pietro, il Piccolo Carlo Magno si spense a Pierre-Châtel, il 16 maggio 1268[36], senza eredi maschi e perciò lo stato sabaudo venne ereditato dal fratello Filippo I di Savoia[36], mentre Pietro venne tumulato nell'Abbazia di Altacomba, in Savoia[37]. Negli anni Sessanta Pietro avrebbe disposto la compilazione di due cartulari, contenenti in copia atti d’investitura e trattati diversi riguardanti i rapporti con i poteri locali del suo dominio personale e con altri membri della dinastia. 200, Peter der Zweite, Graf von Savoyen, Markgraf in Italien, doc. Negli anni Sessanta la politica espansionistica di Pietro si rivolse in particolar modo verso i territori borgognoni ai confini occidentali del Vaud e verso i domini degli Asburgo, che impegnarono Pietro in contrasti militari fra il 1263 e il 1267. Ebbe inizialmente un atteggiamento di apertura verso il gruppo di baroni che formulò nel 1258 le Provisions of Oxford; appartenne in una prima fase al consiglio dei Quindici, a cui quelle disposizioni attribuivano la responsabilità di riformare alcuni aspetti del sistema istituzionale inglese. Pietro II di Savoia Versione del: 04.04.2013 Alcuni inviati della città di Berna vengono accolti alla corte dei Savoia nel maggio del 1255; illustrazione nella Spiezer Chronik (1485) di Diebold Schilling ( … attorno al 1203 forse a Susa (Piemonte), 14 o 15.5.1268 Pierre-Châtel (Bugey), 16.5.1268 nell'abbazia di Altacomba (Savoia). Willelmus, Thomas, Petrus et Bonifacius) fu trovato un accordo con il vescovo di Sion[5].Pietro nel 1226 fu canonico a Losanna, nel 1227 prevosto ad Aosta, nel 1229 prevosto a Ginevra e infine coadiutore a Losanna[6]. e probabilmente anche per il suo carisma personale. 438 e 439, Histoire généalogique de la royale maison de Savoie, pag 286, Genealogy:The House of Savoy - Pietro II "il Piccolo Carlo Magno", Peter der Zweite Graf von Savoyen, Markgraf in Italien, sein Haus und seine Lande, doc. 198–234. Egli era anche un gran conoscitore e difensore della poesia occitana e ricevette a corte parecchi poeti in quell'idioma.[38]. Enrico creò Pietro cavaliere, gli concesse alcuni feudi e gli attribuì varie funzioni militari. Fu anche Signore di Faucigny (1253-1268) e Conte di Richmond (1241-1268), Lord guardiano dei cinque porti (1241) e conte di Romont dal 1248. Ancora Matteo di Parigi riporta che nel 1247 Pietro era solito portare a Londra dal continente, ragazze da marito, per i nobili inglesi; la qual cosa non era molto gradita né apprezzata[22]. Pietro II di Savoia detto il Piccolo Carlomagno (Susa, 1203 – Pierre-Châtel, 16 maggio 1268) fu conte di Savoia dal 1263 al 1268. Nel 1240 Pietro, deciso a imporre il fratello Filippo come vescovo di Losanna, attaccò i conti di Ginevra e di Gruyère. Nel 1236, sua nipote, Eleonora di Provenza, figlia di sua sorella Beatrice, aveva sposato il re di Inghilterra, Enrico III, e quindi era regina d'Inghilterra, e riuscì, negli anni successivi a far accogliere a corte diverse persone provenienti dalla Provenza, ma soprattutto dalla Savoia[14], tra gli altri suoi tre zii, Bonifacio, assieme ai fratelli, Pietro e Guglielmo (†1239), vescovo di Valence e rettore di Vienne[14]; Bonifacio divenne arcivescovo di Canterbury[14], fu nominato arcivescovo di Canterbury nel 1241, ma la carica fu ratificata da papa Innocenzo IV solo il 17 settembre 1243, come ci informa il monaco benedettino inglese, cronista della storia inglese, Matteo di Parigi[15], mentre Pietro che aveva ricevuto l'Onore di Richmond, nel 1240[16], secondo sempre Matteo di Parigi arrivò in Inghilterra nel 1241 e diede una grande festa[17]; e nel maggio di quello stesso anno, Pietro, ancora secondo i Charter Rolls of Henry III, ricevette in dono dal re suo nipote, altri feudi e signorie[18]. s.le m. In diversi sport, immediata rielaborazione virtuale delle immagini registrate di un’azione di gioco controversa appena conclusa, in grado di stabilire la traiettoria di una sfera fino al punto di impatto finale. IV, Matthæi Parisiensis, Monachi Sancti Albani, Chronica Majorar, vol. Tali ambiguità impedirono che, parallelamente alla struttura amministrativa dei domini sabaudi, si precisassero la qualità e le forme dell’autorità dei conti sull’insieme dei territori dominati e i meccanismi successori in seno alla dinastia comitale. Pietro, secondo Samuel Guichenon, era figlio di Tommaso I, Conte di Savoia, d'Aosta e di Moriana, e della moglie, Margherita o forse Beatrice[1], che secondo la Chronica Albrici Monachi Trium Fontium era figlia del Conte di Ginevra, Guglielmo I e della signora di Faucigny, Beatrice[2].Tommaso I di Savoia, secondo lo storico francese Samuel Guichenon, nel suo Histoire généalogique de la royale maison de Savoie, era l'unico figlio maschio dell'ottavo Conte di Savoia e Conte d'Aosta e Moriana e marchese d'Italia, Umberto III, detto il Santo e di Beatrice di Mâcon[3], che, secondo la Chronica Albrici Monachi Trium Fontium, era figlia di Gerardo I, conte di Mâcon e di Vienne e di Maurette de Salins[4], figlia del signore di Salins, Gaucher IV e della moglie[4] di cui non si conoscono né il nome né gli ascendenti. Pietro contribuì alla costruzione di una rete di alleanze fra la corona inglese e alcuni poteri del continente. Nei mesi successivi percorse il suo nuovo dominio con l’intento di rafforzare il controllo sulle aristocrazie locali; fu attivo soprattutto in valle d’Aosta, ove presiedette assise giudiziarie e limitò fortemente l’autonomia dei signori di Montjovet e di Challant. I diritti di tutti gli altri contenuti, in particolare immagini, video e suoni, spettano a titolari di diritti specificatamente menzionati. Nel 1237, Pietro fu sconfitto e fatto prigioniero dal conte di Ginevra, Guglielmo II di Ginevra, che poi lo ricompensò con la cessione di un castello e 10 000 marchi d'argento nel 1250[6]. Pietro II di Savoia detto il Piccolo Carlomagno (Susa, 1203 – Pierre-Châtel, 16 maggio 1268) fu conte di Savoia dal 1263 al 1268. V, Peter der Zweite, Graf von Savoyen, Markgraf in Italien, Mémoires et documents publiés par la Société d'histoire et d'archéologie de Genève - tome 7, Calendar of the Charter Rolls of Henry III, Recueil de chartes, statuts et documents concernant l'ancien évêché de Lausanne, Histoire de Savoie, d'après les documents originaux,... par Victor ... Flour de Saint-Genis. Questi ultimi associavano strettamente alla sua persona e alla sua epoca un processo di costruzione statale in realtà molto più vasto e complesso. A quell'epoca risale l'avvio dello sviluppo della rete amministrativa savoiarda. PIETRO II, conte di Savoia. In seguito mosse guerra a Torino e Asti e, dopo una strenua lotta, riuscì a sottomettere per un breve periodo il comune di Torino (il quale passò, in seguito, alla signoria di Guglielmo VII del Monferrato). VI, 1999, pp. Secondo il Complete Peerage (non consultato), alla morte del fratello Aimone, nel 1242, Pietro ereditò le città di Milden e Romont[6], e, sempre secondo il Complete Peerage (non consultato), in quegli anni, sino al 1249, Pietro continuò a ricevere omaggi da re suo nipote, tra cui il titolo di Lord guardiano dei cinque porti e una casa a Londra[6], nel luogo dove oggi sorge il Savoy Hotel[6]; la casa di Londra, secondo i Charter Rolls of Henry III, che era vicino al Tamigi gli fu regalata nel 1246[20]. Nel 1234 tornò allo stato laico e si sposò. Nel giugno 1263, alla morte del nipote Bonifacio, Pietro ottenne il titolo di conte di Savoia, in deroga al testamento di Amedeo IV, secondo cui esso sarebbe dovuto spettare al minorenne Amedeo (il futuro Amedeo V), figlio di Tommaso II. ant. Il livellamento amministrativo – che alla morte di Pietro era lungi dall’essere completo – fu favorito dall’emanazione di una breve raccolta di statuti, riguardanti soprattutto l’amministrazione della giustizia e l’esercizio del notariato pubblico. Settimo figlio di Tommaso, S. venne in un primo tempo destinato alla carriera ecclesiastica e cumulò benefici nelle diocesi sottoposte all'influenza del suo casato: fu canonico (1226-33), poi amministratore (1229-31) della Chiesa di Losanna, canonico di Lione (1230), prevosto di Aosta (1227) e di Ginevra (1229-32). Per informazioni riguardanti i link, l’utilizzo e la citazione di contenuti la preghiamo di consultare le, Un’impresa dell’Accademia svizzera di scienze umane e sociali, Alcuni inviati della città di Berna vengono accolti alla corte dei Savoia nel maggio del 1255; illustrazione nella, Burgerbibliothek Bern, Mss.h.h.I.16, p. 85, Peter der Zweite, Graf von Savoyen, Markgraf in Italien, sein Haus und seine Lande, La maison de Savoie et la noblesse vaudoise (XIII, Politica / Società (fino al 1250) / Medioevo (1000-1250) / Dinastie, Politica / Società (fino al 1250) / Medioevo (1000-1250) / Alta nobiltà, Politica / Società (1250-1800) / Politica estera / Dinastie, Religione (cattolicesimo) / Dignitari / Canonici. Nel primo codicillo i nipoti di Pietro erano raccomandati alla corona inglese e dotati di vari appannaggi in Inghilterra, al fine di assicurare loro un futuro presso la corte inglese e al contempo di impedirne un radicamento patrimoniale entro lo spazio sabaudo. 431-436, Mémoires et documents publiés par la Société d'histoire et d'archéologie de Genève - tome XXXVI, doc. Tuttavia, con l’inasprirsi dei contrasti fra la corona e i baroni, si schierò decisamente dalla parte di Enrico III. Faceva della spada il suo unico credo e la sua forza, tanto che quando il re d'Inghilterra gli chiese di elencargli i suoi titoli nobiliari, egli sguainò la sua spada e, brandendola in aria, rispose orgoglioso: "Questo è il mio vero titolo!" Nel 1267, tornato allo stato laicale, sposò Alice di Merano nella speranza di assicurare una discendenza maschile alla famiglia. Sul fronte piemontese, che passò sotto il suo controllo dopo l’ottenimento del titolo comitale, l’attività politica e militare di Pietro fu meno incisiva, perché si inserì in una fase di contrazione dell’influenza sabauda sull’area. Pietro avviò una politica di espansione nell’area del lago Lemano, che sarebbe culminata con l’affermazione di un’egemonia sabauda sul Vaud e sui territori circostanti. Suo fratello, Amedeo IV, morì il 13 luglio 1253[24] e Bonifacio, l'unico figlio maschio, gli succedette, a soli 9 anni guidato dai consigli della madre e sotto la reggenza di zio Tommaso[25], signore del Piemonte; anche altri due storici francesi, Victor Flour de Saint-Genis e Jean Frézet confermano che Bonifacio divenne conte di Savoia a 9/10 anni, sotto la reggenza dello zio Tommaso[26][27].Pietro e il fratello, Filippo, alla morte di Amedeo IV, chiesero la divisione dei feudi, ma l'abilità di Tommaso riuscì a convincerli di accettare un appannaggio[28], che era stato loro concesso da Amedeo[29]. Suo fratello, Amedeo, il figlio primogenito succedette a Tommaso I, come Amedeo IV[11].Amedeo IV si trovò a dover spartire la contea con i numerosi fratelli; nel suo testamento Tommaso aveva designato Amedeo come legittimo successore al titolo comitale, ma i fratelli avevano preteso con forza la cessione di terre e castelli. Grazie alla disfatta del conte di Ginevra, alla neutralizzazione del vescovo di Losanna e a notevoli disponibilità finanziarie, si assicurò, fra il 1240 e il 1260, la sottomissione di numerosi nobili vodesi, cui restituì sotto forma di feudo le loro signorie. e provenz. ​(1234) Agnès de Faucigny, figlia di Aymon. conte, che è il lat. Da un lato un atteggiamento fortemente autoritario nell’accensione delle fedeltà vassallatiche: la prestazione dell’omaggio a Pietro fu imposta a molti domini locali come conseguenza della sconfitta o dell’indebitamento dei rispettivi seniores feudali. I contenuti realizzati su incarico del Dizionario storico della Svizzera (DSS) sottostanno alla licenza Creative Commons CC BY-SA. Si deve a Pietro II di Savoia l'introduzione del blasone con la croce bianca in campo rosso, poi mantenuto dalla sua dinastia, che lo preferì al precedente recante l'aquila imperiale. Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 15 ott 2020 alle 11:13. Supériorité féodale et autorité princière, Lausanne 2005, pp. J.-L. von Wurstemberger, Peter der Zweite, Graf von Savoyen, Markgraf in Italien, sein Haus und seine Lande, I-IV, Bern-Zürich 1856-58; M. Chiaudano, Le curie sabaude nel secolo XIII. 749, pagg. Pietro ottenne da Enrico III numerosi prestiti, con i quali finanziò parte delle proprie attività militari nelle Alpi occidentali. Nel 1260 un ultimo trattato fra Pietro e i conti di Ginevra riduceva la sfera d’influenza di questi ultimi al solo Genevois; nello stesso anno Pietro otteneva, come advocatus della Chiesa di Losanna, ampie porzioni dei diritti vescovili sulla città e sul distretto e riportava una vittoria militare contro l’episcopio di Sion. – Figlio sestogenito del conte di Savoia Tommaso I e di Margherita, figlia di Guglielmo I conte di Ginevra, nacque forse a Susa intorno al 1203. 53-57, 269 s.; Pierre II de Savoie ‘le petit Charlemagne’ (†1268), a cura di B. Andenmatten - A. Paravicini Bagliani - E. Pibiri, Lausanne 2000; B. Andenmatten, La maison de Savoie et la noblesse vaudoise (XIIIe-XVe s.). Nel 1264, Pietro fece un testamento in favore della figlia, Beatrice e del genero, Ghigo VII, delfino del Viennois, della nipote Eleonora, del fratello Filippo e della moglie[33]. Nel secondo la figlia Beatrice, considerata ormai membro della dinastia delfinale piuttosto che di quella sabauda, era privata di quasi tutto il cospicuo lascito recentemente attribuitole, a vantaggio del futuro conte Filippo. Nonostante la sua condizione di cadetto divenuto conte solo in età avanzata e malgrado la mancanza di eredi maschi, S. appare come un esponente essenziale della dinastia per la sua azione politica, militare e amministrativa, la sua vasta rete di legami intern. Nel 1255, Pietro fece un testamento in favore soprattutto della figlia, Beatrice, della nipote Eleonora, del fratello Filippo e della moglie[30]. Sotto l’impulso di Pietro, il controllo del potere centrale sui funzionari locali – che incominciavano a organizzarsi secondo la triade di castellani, balivi e giudici – si accrebbe grazie all’introduzione e alla sistematizzazione di nuove prassi amministrative e documentarie. Egli sostenne quest'ultimo contro l'insurrezione della nobiltà indigena e ne frequentò assiduamente la corte con la sua cerchia di nobili vodesi e savoiardi, ottenendo quale ringraziamento numerose signorie inglesi. PIETRO II, conte di Savoia. 317, Peter der Zweite, Graf von Savoyen, Markgraf in Italien, doc. Nel 1262 ricevette in dono dalla moglie i due terzi dei suoi diritti sul Faucigny. Fino agli ultimi anni di vita, Pietro si spostò frequentemente tra i domini sabaudi e l’Inghilterra. S. fu zio di Margherita, moglie di Luigi IX (S. Luigi), e di Eleonora, moglie di Enrico III d'Inghilterra, entrambe figlie di sua sorella Beatrice. comes -mĭtis, propr. 282, Peter der Zweite, Graf von Savoyen, Markgraf in Italien, doc. Piètro II conte di Savoia detto il Piccolo Carlomagno. In verità, ancora pochi giorni prima della morte Pietro aveva designato Beatrice come erede della maggior parte dei suoi domini personali nel Genevois e nel Vaud, mentre al fratello Filippo sarebbe dovuta spettare la contea di Savoia. Nel 1263, alla morte del nipote Bonifacio, divenne conte di S. Legò la contea al fratello Filippo (->), escludendo temporaneamente i suoi nipoti e diseredando la sua unica discendente Beatrice, che nel 1241 aveva sposato Ghigo VII, delfino del Viennois. XX, pagg. Fonti e Bibl. Al pari degli altri figli cadetti di … Il tentativo fallì, ma già nel 1244 Pietro poté stipulare un vantaggioso trattato con il nuovo vescovo e ottenere l’omaggio di molte famiglie signorili dell’area, che quattro anni prima si erano schierate fra i suoi oppositori. 193, Monumenta Germaniae Historica, Scriptores, Tomus XXIII, Chronica Albrici Monachi Trium Fontium, anno 1232, pag 930, Regesta comitum Sabaudiae, doc. 749, pag. Morì il 16 o il 17 maggio 1268 a Pierre-Châtel (Isère) e fu sepolto a Hautecombe. The House of Savoy in Thirteenth-Century Europe, Princeton 1974, p. 81 s.; La maison de Savoie et le Pays de Vaud, a cura di A. Paravicini Bagliani - J.-F. Poudret, Lausanne 1989; G. Castelnuovo, L’aristocrazia del Vaud fino alla conquista sabauda (inizio XI-metà XIII secolo), Torino 1990, pp. 173, Histoire généalogique de la royale maison de Savoie, Pag 277, Histoire de la Maison de Savoie, Volume 1, pag. : Matthaei Parisiensis monachi Sancti Albani Chronica Majora, a cura di H.R. La politica feudale di Pietro esprimeva due elementi di novità rispetto alle tradizioni dell’area. 337, pag. Salito al governo in un periodo difficile per la Casa Savoia, con i numerosi figli di Tommaso I che cercavano di prevalere gli uni sugli altri, Pietro II si dimostrò subito combattivo e determinato: di carattere non sopportava di essere considerato secondo a nessuno. Nel testo tradizionalmente attribuito a Pietro è in verità cospicua la presenza di norme più antiche, rielaborate nella seconda metà del Duecento, e di additiones apportate dai suoi successori. L’assenza di eredi maschi diretti e il matrimonio della sola figlia femmina, Beatrice, con Guigo VII, delfino di Viennois (1253), avevano impedito la nascita di una dinastia di Savoia-Faucigny, in previsione della quale erano stati stipulati gli accordi matrimoniali con Agnese ed era stato formulato un primo testamento di Pietro (1234). 116, pag. 58, pag 25, #ES Foundation for Medieval Genealogy: COMTES de SAVOIE et de MAURIENNE 1060-1417 - PIERRE de Savoie, Peter der Zweite, Graf von Savoyen, Markgraf in Italien, doc. Uno scontro militare con Guglielmo II di Ginevra si concluse nel 1237 con la cessione a Pietro del castello di Arlod e di un indennizzo pecuniario. - Figlio settimogenito (Susa 1203 circa - probabilmente Pierre-Châtel 1268) di Tommaso I. Alla morte del padre (1233) lasciò lo stato ecclesiastico per contendere col fratello Aimone al fratello primogenito Amedeo IV il possesso della Val d'Aosta: ... Nacque nel 1203, nel castello di Susa, settimo figlio di Tommaso I conte di Savoia e di Magherita di Faucigny. 5-56. 205, Histoire généalogique de la royale maison de Savoie, Pag 278, Histoire de la Maison de Savoie, Volume 1, Pag 206, Peter der Zweite, Graf von Savoyen, Markgraf in Italien, doc. Queste disposizioni furono stravolte da due codicilli, redatti l’11 e il 14 maggio sotto la pressione di una parte dell’entourage comitale, che favorirono largamente Filippo e impedirono il parziale smembramento dei domini sabaudi che l’applicazione del testamento del 7 maggio avrebbe comportato. II, pag 292, Matthaei Parisiensis, monachi Sancti Albani, Chronica majora: 1240-1247, Confirmatur...., pagg 259 e 260, Calendar of the Charter Rolls of Henry III, pag 252, Matthaei Parisiensis, monachi Sancti Albani, Chronica majora: 1240-1247, Confirmatur...., pagg 83 e 84, Calendar of the Charter Rolls of Henry III, pag 259, Peter der Zweite, Graf von Savoyen, Markgraf in Italien, doc. Pietro viene ancora citato, assieme a tutti i fratelli, ancora in vita (Amedeus, Aymo, W. electus Valentinus, Thomas, Petrus, Bonifacius et Philippus) nel documento n° 76 del Peter der Zweite, Graf von Savoyen, Markgraf in Italien, inerente una donazione della madre Margherita (M. comitissa Sabaudie et marchisa in Ytalia), all'abbazia di Altacomba, del 1231[7]; questo documento si trova anche nel Regesta comitum Sabaudiae[8]. – Figlio sestogenito del conte di Savoia Tommaso I e di Margherita, figlia di Guglielmo I conte di Ginevra, nacque forse a Susa intorno al 1203. nel 2009), compreso tra il Giura a SO e N, le Alpi Bernesi a E, il Lago di Ginevra a S. Capoluogo Losanna. Secondo il Complete Peerage (non consultato), tra il 1260 e il 1262, Pietro fu in Inghilterra, dove prese parte alla lotta tra il re Enrico III e i baroni, schierandosi, dopo un'incertezza iniziale con il nipote; e per questo nel 1262, dovette lasciare l'Inghilterra e subire la confisca dei beni, che poi gli furono restituiti[6]. Tome 1, Histoire généalogique de la royale maison de Savoie, justifiée par titres, ..par Guichenon, Samuel, https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Pietro_II_di_Savoia&oldid=116065452, Template Webarchive - collegamenti all'Internet Archive, Voci biografiche con codici di controllo di autorità, licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo, E.F. Jacob, "Inghilterra : Enrico III", in Storia del mondo medievale, vol. Waadt) Cantone della Svizzera occidentale (3212 km2 con 688.245 ab. Pietro fu in contrasto con l’episcopio torinese per il controllo di alcune giurisdizioni. Figlio di Tommaso I (->). 47-60; E.L. Cox, The Eagles of Savoy. nello Chablais (trattato con il vescovo di Sion del 1260) e nel Paese di Vaud. 752, pagg. Titolo nobiliare che nella gerarchia araldica segue quello... occhio di falco loc. CDLIX, pag 170, Histoire généalogique de la royale maison de Savoie, pag 254, Peter der Zweite, Graf von Savoyen, Markgraf in Italien, doc. In quegli anni era forte la partnership con Filippo, allora arcivescovo di Lione, che Pietro sostenne nella riconquista di vari territori. Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 83 (2015), Altri risultati per PIETRO II, conte di Savoia. Nel 1255, con la successione ad Amedeo IV del minorenne Bonifacio, Pietro si fece attribuire tutti i territori sabaudi fra il Gran San Bernardo e Vevey e si procurò un’egemonia sul Chiablese; nello stesso anno accolse sotto la sua protezione le città di Berna e Morat, minacciate dai conti di Kyburg.

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