la struttura della persona umana pdf

), energia che dà forma alla materia. Giungiamo qui alla radice dell’unità fra corpo vivente e anima; ma con ciò anche alla domanda: in quale rapporto l’io è con l’anima? Qui la coscienza, intesa come faro in grado di illuminare gli strati più oscuri e profondi, assume un ruolo decisivo. L’essere umano, quindi, è un corpo materiale ed è anche, . Paradossalmente la forza spirituale è materia degli spiriti che non hanno corpo, cioè degli angeli. Perciò è colpa della persona se l’anima non giunge alla pienezza del suo essere e della sua forma. Vi è qualcosa di analogo anche nel campo di ciò che è puramente materiale, ad esempio i cristalli posseggono una forma determinata e chiusa in se stessa. L’ “anima vegetativa” è interamente, L’animale, invece, appare in ogni suo movimento stimolato dall’interno e attratto o respinto dall’esterno. E’ proprio dell’essere vivo il potersi muovere da sé. A differenza della pianta e dell’animale, nei quali le capacità specifiche non si sono sviluppate a causa di condizioni esterne, per l’essere umano, in più, si considera lui stesso responsabile di ciò che egli è diventato. È dunque, in un senso ontico (non etico) slegata da sé e aperta senza riserve. L’essere umano può e, , riveste, invece, un ruolo fondamentale, sia per Husserl che per la Stein, in quanto rappresenta. Allora la concezione antropologica si pone come fondamento della pedagogia e dell’opera educativa. Io non sono il mio corpo vivente, io ho e domino il mio corpo vivente. La struttura dell’essere umano si presenta sempre più complessa man mano che l’analisi procede. L’essere umano può porsi degli obiettivi basandosi su riflessioni puramente spirituali, ma non può raggiungerli senza la collaborazione del suo corpo. In virtù della nostra spiritualità, riusciamo a cogliere ciò che c’è di animale in noi. Sono là dove si trova il mio corpo vivente, anche se “in spirito” posso portarmi all’altro capo del mondo e persino elevarmi al di sopra dello spazio. , questa esteriorizzazione può avvenire in molteplici modi: come un rivolgersi verso gli oggetti, come un aprirsi puramente spirituale a spiriti estranei, e come penetrazione in loro al fine di comprendere e partecipare della loro vita spirituale; ma anche come un vero strutturarsi nello spazio tuttavia permanendo in sè. Secondo la Stein per il fondatore della psicanalisi le potenze del profondo, che determinano la vita come forze invincibili, sono le pulsioni dell’uomo. Infatti l’essere umano, nella sua costituzione corporea, è una cosa materiale come le altre, sottoposto alle stesse leggi, inserito nell’ambito della natura materiale. trailer Questo complesso di conoscenze viene indicato con il termine “teologia”. Pertanto essere uomo significa essere allo stesso tempo cosa materiale, pianta, animale e spirito, ma tutto questo in modo unitario. Ciò significa che in lui dimora un io, che, che è cosciente di se stesso e che volge lo sguardo ad un mondo, un io che è libero e che grazie alla sua libertà può dar forma al corpo vivente e all’anima. endstream endobj 13 0 obj<> endobj 15 0 obj<> endobj 16 0 obj<>/ProcSet[/PDF/Text]/ExtGState<>>> endobj 17 0 obj<> endobj 18 0 obj<> endobj 19 0 obj<> endobj 20 0 obj<> endobj 21 0 obj<> endobj 22 0 obj<> endobj 23 0 obj<>stream Il corpo vivente, inoltre, è una «realtà tenuta insieme interiormente». È il punto di scambio a cui arrivano gli impulsi e da cui partono le reazioni. Tuttavia, la posizione della testa nell’essere umano sembra assumere un altro significato; la testa è ciò che domina tutto il corpo, ciò da cui esso viene abbracciato con lo sguardo, compreso e governato. 3 0 obj Ci parla con i tratti del suo volto, con il suo sguardo e le espressioni del viso, con il timbro della sua voce, con molte cose delle quali non siamo affatto coscienti. La Stein non può tralasciare la dimensione sociale che non è aggiunta estrinsecamente al singolo né è tale da assorbirlo completamente. In tutto ciò che l’essere umano sperimenta, fa anche esperienza di sé. Quando un essere umano si muove, questo movimento appartiene, naturalmente, alla sua immagine. Il prendere forma del corpo vivente, mediante la vita psichico-spirituale attuale, non comincia da un materiale totalmente informe, ma il corpo vivente, in cui si sviluppa la vita spirituale, è già fin dall’inizio corpo vivente formato e questa formazione è assunzione di una forma, , che corrisponde al modo di essere proprio dell’anima, anche se essa vi corrisponde in maniera più o meno perfetta. 0000009028 00000 n La posizione steiniana si presenta molto attuale; potrebbe essere utilizzata nella discussione nell’ambito della bioetica. Il corpo vivente non è solo espressione dello spirito, ma anche lo strumento di cui quest’ultimo si serve nel suo agire e creare. Negli esseri umani estranei, probabilmente siamo attratti prima di tutto dall’esteriorità l’aspetto la statura il colore – sono tutte caratteristiche proprie di ogni cosa materiale. 0000003062 00000 n Tuttavia questo è un processo. Si è tentato di farlo in passato: ma quand’anche l’anatomia cerebrale potesse indicare una parte determinata del cervello la cui distruzione comportasse una diminuzione della “coscienza dell’io” e dell’intera struttura personale-spirituale, non potremmo affermare che l’io si trovi in questo punto. L’animale sente ciò che accade ad esso sul, nel e col suo corpo vivente. 0000004870 00000 n Esseri umani e animali vengono colti all’inizio, non solo come viventi, ma anche come esseri senzienti! e null’altro. senza utilizzare teorie già elaborate, vale a dire, che se vogliamo comprendere che cosa sia l’essere umano è necessario: «porci nel modo più vivo possibile nella situazione in cui facciamo esperienza del suo esserci, vale a dire di ciò che sperimentiamo in noi stessi e di ciò che sperimentiamo nell’incontro con gli altri». 0000004102 00000 n dice che l’io puro è: «il Soggetto dell’esperienza vissuta privo di qualità e non altrimenti descrivibile». 0000005597 00000 n Rispetto alla concezione idealista, diventa chiara, in questa nuova visione dell’uomo, la detronizzazione dell’intelletto e della libera volontà sovrana, il venir meno dell’accettazione di una realtà oggettiva, del riconoscimento di uno scopo accessibile e raggiungibile con la volontà. Il sé sembra costituire, secondo la filosofa, l’elemento permanente e diveniente legato all’esercizio, allo. Ma cos’è l’io? Cosa sia l’ “anima” e con quale particolare diritto possiamo parlarne qui, non è da discutere in questa sede. Le analisi essenziali dell’anima condotte da Edith Stein compensano il pericoloso squilibrio dalla parte dell’inconscio e delle pulsioni, guadagnando una posizione più proporzionale e armonica. Abbiamo certi stati di sentimento generale che non sono legati a determinate e precise impressioni sensoriali, ma vengono avvertiti, allo stesso tempo, mediante l’anima e il corpo vivente, come stati globali: freschezza e spossatezza, piacere e dispiacere. 0000003369 00000 n Non posso, però, individuare il punto nel corpo in cui l’io avrebbe la sua dimora. Sembra che qui essere umano e pianta si incontrino in qualcosa che manca all’animale. La forza vitale è il principio di animazione dell’organismo, questa acquisizione filosofica è confermata dalle conquiste della genetica relative allo studio della cellula germinale che determina i mutamenti dell’essere vivente. Idealmente posso allontanarmene e osservarlo come dall’esterno. 0000002026 00000 n L’essere umano, con tutte le sue capacità corporee e psichiche, è il. Pur tuttavia non se ne può negare la presenza. Se formazione ed educazione devono cogliere l’essere umano nella sua totalità di corpo vivente ed anima, è importante per l’educatore conoscere la struttura, funzioni e leggi di sviluppo del corpo umano per sapere cosa può essere utile o dannoso in maniera conforme alla sua natura. Essi sono presenti, ma non sono attualizzati, non così come potrebbero o dovrebbero esserlo. La bellezza di un paesaggio non è materiale anche se si configura attraverso il momento materiale, essa possiede un. La Stein nel. E perciò abbiamo anche un’impressione d’innocenza, di pace e di altruismo. Con l’espressione “anima vegetativa”, che da Aristotele è passata nella terminologia scolastica, non si vuole affatto attribuire alla pianta un’anima, nel senso corrispondente a quella dell’essere umano, come fa una certa visione poetico-sentimentale della natura. 0000004636 00000 n 0000009571 00000 n Questo è l’io personale che, allo stesso tempo, è un io animato, che appartiene a questa anima e in essa ha la sua dimora. Il corpo umano condivide questa peculiarità con tutti gli organismi. In ultima analisi proprio lo spirito rappresenta l’aspetto più proprio della persona umana. 12 0 obj <> endobj 4 0 obj Vorrei riallacciarmi a ciò che ho or ora indicato come appartenente allo sviluppo puro dell’essere vegetale e che avevo menzionato precedentemente come caratteristica del corpo vivente umano, cioè la posizione verticale. L’essenza spirituale si lega in unità con la parte materiale, la quale a sua volta non costituisce il. Di altri abbiamo un desiderio tanto grande che non si giustifica con il fatto che ci procurerebbe gioia, ma ne avvertiamo il bisogno. La stessa fondazione di una antropologia filosofica si presenta come risposta alla psicologia del profondo che non rende conto della struttura dell’essere umano. Si frantuma anche l’unità spirituale dell’umanità e il senso oggettivo della sua creazione culturale. Posso recarmi in qualunque punto del mio corpo vivente ed essere presente in esso, sebbene alcune parti, ad esempio la testa e il cuore, mi siano più vicine di altre. L’io non è una cellula cerebrale; ha un senso spirituale che è accessibile solo nei nostri vissuti. <>/ProcSet[/PDF/Text/ImageB/ImageC/ImageI] >>/MediaBox[ 0 0 595.4 841.8] /Contents 4 0 R/Group<>/Tabs/S>> Stein passa all’analisi preparatoria dell’essere umano inteso nella sua totalità di corpo, anima/psiche e spirito. Con l’essere umano, al contrario, siamo sin dall’inizio in una relazione di scambio di idee, in un rapporto spirituale. Secondo s. Tommaso l’anima è, e una vita attuale; essa è altresì forma sostanziale, cioè anima spirituale non più necessariamente legata al corpo. Ciò per cui mi decido in ogni momento definisce non solo la struttura della vita attuale e presente, ma è importante per ciò che io, essere umano nella mia propria interezza, divento. <<4d764aa2aed98c4ab5f2d4f363434a32>]>> Perciò il corpo umano si differenzia da quello vegetale e animale, malgrado la comunanza del carattere organico. Ciò implica che io sia cosciente del mio io, non solo del mio corpo vivente, ma di tutto l’io corporeo-animato-spirituale. Ciò che mediante essa, viene formato è, innanzitutto, la sua vita attuale. I livelli si delimitano per principio l’un l’altro in modo tale che con ognuno è dato qualcosa di nuovo. Passando dall’incontro isolato alla convivenza stabile, ciò che è esteriore e universale, il più delle volte, scompare sempre di più dinanzi a ciò che è interiore e personale. endobj Qui la direzione verticale è duplice; dal basso verso l’alto – la crescita verso la luce, dall’alto verso il basso – un percepire se stesso dall’alto. Chi vive prevalentemente o esclusivamente alla superficie, non possiede ciò che appartiene agli strati più profondi. Anche nell’essere umano rinveniamo un’apertura sensibile a impressioni esterne ed interne e la reazione ad impressioni esterne con atti e movimenti istintivi. Lo spirito, il, Ed è proprio in un legame di spirito che si concretizza la tradizione, la religione, gli usi, i costumi che fungono da collante all’interno di una comunità o di un popolo. Lo sviluppo del corpo vivente umano da semplice cellula ad organismo complesso è di certo l’esempio più meraviglioso di processo organico, in cui, mediante la crescita e la progressiva differenziazione, si forma l’insieme teleologicamente (cioè con un. 0 �gİ(��q����!t[�e��v�ׯ~������[���6����Zvnx��( ����_���sY�L��_/k�g�Δ|�7'���qޞ����'���d;_�'�S��!�Y�ͥ��2�,�e�Κ'+�.hԧ��:���'�����o�H4��t77>�S��_��$����B��"� ���m�������ؔ�|��4�x�T�Ҷ�G�Q���mw�s��]ow�x9@t������L����܁h�����=��Ԛ=�x�ZqXqw|"�qˮL'25�k�0gPw��5Ȁ)���};/˓�&�b6_�4�iOt��;b����O>�b�[�t��|V3S%�قx�z�u���|a�P�~�yn,�h�_��}���o�y����껹edt�G\�?��@/ ���0w�;�}�=��:RB#�g��D�����)�eJ41 GF=54U�.-t������Pނ’�^klۓ���mj2���c��0��w�=�=�H��p���������txB�K���Nڇ�>�ͥ��F�~F�9s�UUg�.�(\��������lQ᷅?����k h��NԹԀ�#���ÿ3��a8��uu!d4�`�FOJlp�'�;Voy grDM���8��3I���3M�1����,M�F�]N9 6ll��ɠm��B�d+��F��^p�@���3�� �������ʪ��?>E鞒V/vE�l���L��%8 �v��R�����V�d������f��ZV)�7J�$ ����V���U���I/})�ՙ1�_)�G�4Ay�Ь�gƋ��t��I�'(��jDzXR�Y6)���+^�0 Il nome sta solo ad indicare che, laddove afferriamo un essere di questo genere, subito ha luogo un contatto interiore che ci permette di afferrarlo non solo dall’esterno, ma di contemplarlo interiormente e – in un certo senso – di comprenderci insieme ad esso. Un io che vive a partire dalla sua anima e che, attraverso la struttura essenziale dell’anima, prima e accanto alla formazione volontaria di se stesso, dà spiritualmente forma alla vita attuale e all’essere psico-fisico permanente. Ha ancora senso, in una tale visione, un impegno pedagogico? 14 0 obj<>stream di M. D’Ambra, Roma 2000. pp. La posizione verticale sembra un trionfo sulla materia e nel volto umano come nel fiore si può ravvisare la più perfetta manifestazione del proprio essere. E siffatta formazione è un processo che rende il corpo umano organismo. Questi sono tutti atti della persona. ). , una legge costitutiva o una struttura d’essere universalmente comprensibile che può essere messa in rilievo muovendo da ciò che è dato concretamente, in quanto essa parte da realtà di vita concrete e da forme storiche, afferra l’essere umano come spirito e in tal modo ciò che è essenziale come persona spirituale; tutto ciò che è esteriore e che viene preso in considerazione è linguaggio dello spirito o sua pienezza d’essere. ) 2 0 obj xref Come sempre, la portata reale, effettiva della tutela non dipende solo dalle previsioni incriminatrici esistenti ma anche dall’applicazione-interpretazione che di esse fa la giurisprudenza. E qui possiamo effettivamente sperimentare interiormente, in noi stessi, cosa voglia dire percepire sensitivo e agire reattivo. Tutto il suo essere è orientato a manifestare nella forma visibile ciò che essa è, non è dischiusa verso l’interno, non esiste per se stessa e non vive in se stessa. L’esperienza che egli fa di se stesso è totalmente diversa da quella che fa di tutto il resto. Il materiale di partenza della nostra ricerca sull’essere umano è rappresentato, quindi da ciò che abbiamo dinanzi agli occhi nell’esperienza viva. H�\�Mn�0��>�,) fH�k���HڴVVE��8d�%��1z���^��IYM L’anima sostanzia, si incontra con un corpo (struttura materiale formale). 0000003293 00000 n La dimensione dell’interiorità può essere percorsa dall’io, inteso come il punto da cui partono i raggi della coscienza, ma c’è un fondo dell’anima che ci accompagna, una spazialità interiore con un centro. Tutela della persona e giurisprudenza. Nel riflettere insieme sulla persona umana, vorrei proporvi di “guardarla” dalla prospettiva della sua mente, ... in quanto si prefiggeva di analizzare la “struttura della mente”. , ma è individuata dallo stesso principio spirituale e tale unità si compendia per cui la materia diventa corpo vivente permeato di spirito e lo spirito diventa materializzato. L’antropologia non è descritta completamente se non si coglie la presenza della dimensione religiosa e la sua imprescindibilità per lo sviluppo armonico dell’essere umano e per la questione del suo destino ultimo. Infatti nell’esperienza naturale non lo vediamo mai solo come corpo materiale. endobj La malattia e la debolezza del corpo, le alterazioni delle sue funzioni normali causano un’inibizione e un cambiamento della vita psichico-spirituale. La percezione esteriore del proprio corpo non è il ponte per l’esperienza del proprio io. it. Questa comunanza sta sia nella manifestazione di sé che nel prender forma, nello sviluppo di una legge di formazione interna. autonomo dal soggetto che lo contempla per cui, , parola “tuttofare” che indica genericamente un’attività non corporea, ma che non può certamente rendere la sottile distinzione fra psiche e spirito proposta dai fenomenologi, distinzione che viene del tutto perduta. x��=Mo#����?�+�4�b�>2 /��v0��M&���� ���䑭пp�g��r�[��GV�%o�KU������M�����W�\��1�ׯ_�Y�����kf�XV��}����}Ə߿~�Ӊ����ÿ�~�:�нڥku��Nf L’abbiamo chiamato persona spirituale, libera. %PDF-1.5 Tuttavia abbiamo bisogno di un particolare mutamento di sguardo perché questo diventi, per noi, chiaro. 0000000925 00000 n III. Cosa vuol dire che l’essere umano è responsabile di se stesso? To add your contribute to the blog, please send your post to: C'era una volta una educatrice e il suo bambino, Edith Stein e “La struttura della persona umana. 0000006996 00000 n L’anima lo muove secondo ciò di cui ha bisogno, gli istinti dell’anima sono al servizio del mantenimento e dello sviluppo del corpo, come desiderio di ciò di cui esso ha bisogno e repulsione verso ciò che lo minaccia. Infatti il concetto di spirito non è legato unicamente a Dio, ai puri spiriti e alla anime umane, perché esistono dei valori come il sublime, la bellezza che non sono persone. Così già la più semplice analisi dell’esperienza quotidiana ci rivela qualcosa della struttura del cosmo e della peculiarità della posizione dell’essere umano in esso. L’anima, particolarmente articolata a causa della compresenza della dimensione psichica e di quella spirituale, contiene l’io, punto mobile di consapevolezza, la cui azione consiste nella plasmazione del sé. (Per il pensiero neoebraico di M. Buber ogni “tu isolato” diventerebbe un «esso»). E mi sembra che il formarsi in maniera viva da sé e dall’interno sia proprio ciò che realmente indica l’essenza della pianta. che io devo formare. Potremmo indicarli meglio come, . È ugualmente importante conoscere le leggi generali della vita dell’anima umana per tenerne conto nell’opera educativa. Proprio qui siamo di fronte al sé, che può e deve essere formato dall’io. In realtà, anche la Stein ammette che non tutto il nostro agire scaturisce dalla guida sicura della volontà, tuttavia non si può neanche sostenere in maniera assoluta che la persona è determinata dalle pulsioni inconsce e dalla psiche sottoposta a mere leggi causalistiche. Nessun essere creato è privo di materia, infatti, materia, si dice in molti modi e non corrisponde solo a ciò che noi intendiamo per materia, al contrario, se la materia è forza, ci sono diversi livelli di forza. Ed anche la localizzazione dell’io può essere determinata solo a partire dal vissuto. Certi cibi ci disgustano in un modo che va ben oltre il semplice fatto di non essere di nostro gusto. Mi pare che manchi totalmente ciò in cui siamo soliti ravvisare la peculiarità dell’anima in quanto tale – un’apertura interiore. 12 22 Non si usa solo un’immagine poetica quando si paragonano così volentieri i bambini ai fiori, ma vi è un fondamento reale, infatti si rintraccia anche in questo caso uno sviluppo ed una manifestazione di sé relativamente intatti, un riposo in se stessi. %PDF-1.4 %���� ], Città Nuova, tr. “Avere un’anima” significa possedere un centro interiore in cui converge sensibilmente tutto ciò che proviene dall’esterno, da cui scaturisce tutto ciò che nell’atteggiamento del corpo vivente appare proveniente dall’interno. 3. E come quiete e chiusura in sé sono caratteristiche della pianta ed il forte radicamento alla terra è come il simbolo della sua essenza, così per l’animale sembra essenziale l’assenza di quiete e di fissità, che esige necessariamente libertà di movimento nello spazio. All’io, allora, bisogna riconoscere la capacità di dominio sul corpo e sull’anima. riguarda anche l’unicità di ogni individuo aperto all’altro ma centrato nella propria soggettività/ipseità) senza che perdano la loro propria natura; al contrario si lasciano unire con altre parti per formarne più grandi ciò è dovuto alla loro struttura atomica. 1 0 obj e la concezione che hanno l’uno dell’altro non è solo una questione di ragione, piuttosto è una relazione interiore più o meno profonda, presente, almeno come inizio, in ogni incontro vivo. V+���u�m�Q�t��%8���������m��;��4�C/���)�.��M�+}�į�BDY��ܗ�fw2�I�����ƺ�M���6��6q�$YR��Rb��G\�BQ�e�X����3x��x2U�2 ���:i��u�a�x��o���?~�%�fgM4�N ^��nJ��q�*鶗q��$i�����)���uV�z�L�:��j`hP�I (���?Ru���H(�U�2=�G��V%e=�u&�$^�Ss?`������DKnR����U�X>��i�:��:��D$:�:�k�L���q��NeǨ���y}�����M*4�쓺�v�9��9zy,x�M���x�w� a�:?Q��k�����H�Wac#z�g�8���,O1�x;���E��jB�M���e��v. In questa unità, ) si realizza attraverso la forza che penetra ambiti strutturalmente differenti. PDF | On Jun 1, 2001, Giuseppe R ... ne evidenziano una dinamica che ne struttura la realtà relativamente al tempo di sviluppo . Il corpo vivente è percepito immediatamente come senziente e proprio questo lo differenzia dal mero organismo. E mentre ci parla ci tocca interiormente, ci ripugna o ci attrae. Con poche battute e con l’acutezza che la distingue E. Stein sembra chiarire il rapporto fra io e sé che tanto ha travagliato e travaglia la psicologia analitica junghiana in particolare. ���D����o�L������LVwX[Q�&�s�#"� 0000007677 00000 n Il carattere organico emerge, inoltre, in maniera relativamente più forte nella donna che nell’uomo, più nell’essere umano che vive in modo naturale che in quello civilizzato. Così ci imbattiamo in un essere interiore. Che io debba formare me stesso sembra indicare che l’io debba essere incluso in una tale unità reale. La sensibilità agli stimoli esterni è un’apertura della natura animale verso l’esterno, la sensibilità nei confronti di se stessi e un’apertura verso l’interno. Senza dubbio si deve parlare di una formazione del corpo vivente mediante l’anima e precisamente nel doppio senso della formazione dovuta alla struttura essenziale e quella realizzata per mezzo dell’agire libero. Questa localizzazione vissuta non deve essere determinata fisicamente. In realtà sono legato ad esso. 0000000736 00000 n Definiamo sensazione l’essere colpito interiormente, che provoca il movimento reattivo, come percezione di ciò che accade all’essere vivente (nella usuale terminologia psicologica la sensazione è considerata già una reazione). stream La struttura della persona umana, di M. D’Ambra, a cura di A. Ales Bello, Roma, Città Nuova Editrice, 2000, p. 126). <> Ciò si presenta come una conferma delle origini positiviste, empiriste e pragmatiste della cultura filosofica anglosassone la quale per ragioni epocali, tende ad essere dominante nel nostro tempo. Tale dimensione si estende fra i due estremi delle appartenenze tipologiche al gruppo, del tutto inconsapevoli, e delle forme riflesse di legami, come quello di nazionalità; nessun aspetto è trascurato, la descrizione fenomenologica non sceglie solo quello che si ritiene positivo, ma mostra “ciò che è”; la struttura della persona umana è anche una struttura sociale, nel bene e nel male. Non sono però privi di legami reciproci, vale a dire che nel grado di volta in volta  superiore è conservato ciò che è proprio di quello inferiore. Il termine spirito è divenuto ormai poco usuale, “fuori moda”, nel linguaggio filosofico; è ritenuto un argomento dietro il quale sembra non esservi più nulla, un po’ per colpa di un certo esasperato idealismo e un po’ perché siamo divenuti tutti eredi di una mentalità positivistica per cui crediamo soltanto a quanto è “sperimentabile”. Con essa indichiamo solo un principio vitale interiore. x�b```"=VA]^�e`C��N����hPJ�T��)@� ��`X C1��d�,�U�'?�0,�YT�=G�g��̹F���:@� �- KUS L’abbiamo chiamato persona spirituale, libera; gli atti intenzionali sono la sua vita. I tre elementi sopra indicati corpo vivente, anima e spirito sono solo ampi territori all’interno dei quali è possibile scavare per rintracciare elementi ancora più profondi. Vuol dire che da lui dipende ciò che egli è, e che gli si chiede di fare di sé qualcosa di determinato: egli può e deve formare se stesso. 0000001298 00000 n Psicologia della personalità ML PC La personologia e la psicologia dei bisogni di Henry Murray H. Murray 1893-1988 Personalità – struttura della psiche che governa l'organismo e media con l'ambiente: esercita i suoi processi producendo e diminuendo le tensioni connesse ai bisogni; (vuol dire tendere ad, rivolgersi) iniziano gli atti che segnano l’avvio della vita spirituale ed è proprio con essa che l’essere umano si sottrae al regno della natura, aprendosi in questo modo al regno della libertà. OE��E�:e�%�����e���H^u%jn�����&c"�"���`� Ƙ�aT�;�H��a�sxbfb`��z���&y-t�#�G{�M�����G��"�S&|: *;JE�ᳳCxKrQš��dsH� *�Hc������\�t��^a�i4�X�!��`�3���R,������6c�߲���I�qЦA�i�vC�� �Zy�Lb>Ꮫaߛ���������곟̦M�Nt: �,�#'o�bYg�k�i�~,���c�&��l����8�a���=�E�oo��@�R���.�.#>d��KM��*q ?����q�*[��j��3�,Q���>Te�t�q�\Ael L’essere umano, nella sua totalità, viene plasmato mediante la vita attuale dell’io e costituisce “materia” per la formazione attraverso l’attività dell’io. Non è in grado di accogliere, come si conviene, ciò che ad essa giunge dall’esterno, infatti ci sono cose che vengono accolte solo movendo da una certa profondità e solo da lì possono ricevere una risposta adeguata.“Cercare se stessa”, discendere nella propria profondità, da qui comprendersi come una totalità e possedersi nel senso di aversi in mano è, però, una questione di libertà. Siamo in presenza di una forma che configura la materia: essa tiene unite una molteplicità di materie, le struttura in un organismo chiuso in se stesso e le ordina al tutto. San Tommaso ha difeso con la massima energia l’unità della forma sostanziale, sostenendo che l’essere umano è tutto ciò che è in virtù di una forma interiore, in virtù della sua anima umana, che è anima razionale e perciò diversa da quella delle piante e degli animali, ma contiene in sé come parte inferiore, ciò che è proprio di queste ultime. Riassumendo possiamo dire che ogni cura sistematica ed appropriata ed ogni esercizio del corpo cooperano affinchè esso possa diventare un corpo vivente spirituale. I suoi movimenti nascono dal contrasto tra le due cose. Sperimentiamo in noi anche una sorta di valutazione istintiva del significato che per noi riveste ciò che incontriamo. Il terzo livello è quello proprio dell’adesione di fede che cerca la salvezza e la cerca attraverso i sacramenti come mezzi vitali di nutrimento spirituale; privilegiato è il sacramento dell’Eucarestia. L’anima animale viene tradizionalmente indicata come. LA STRUTTURA E IL PROCESSO EVOLUTIVO DELLA PERSONA (Teresa Boi) Introduzione Da sempre l’uomo ha avvertito il bisogno di conoscersi. Come scopo resta, in fondo, solo l’essere umano in cui le pulsioni funzionano “normalmente”, come compito la cura o la prevenzione di disturbi dell’anima, come mezzo l’analisi della vita superficiale, la scoperta della pulsione attiva. LA PERSONA UMANA E I SUOI MOLTI PROFILI 124 Facendo tesoro del mirabile messaggio biblico, la dottrina sociale della Chiesa si sofferma anzitutto sulle principali ed inscindibili dimensioni della persona umana, così da cogliere le più rilevanti sfaccettature del suo mistero e della sua dignità. La forma vivente non è solo forma di un essere vivente  ma è essa stessa vivente, non nel senso che sia fissa e immutabile – in questo modo si accetta qualche suggerimento dall’evoluzionismo – ma nel senso che nell’individuo si sviluppa dapprima ciò che è organico, poi ciò che è animale, tuttavia senza che l’essere umano sia prima pianta, poi animale e quindi uomo, perché è essere umano fin da principio, a causa della presenza dello spirito: l’anima accoglie lo spirito. L’Io è quel punto da cui partono i raggi della coscienza, ma solo un io che ha l’anima può sentirsi a casa. Edith Stein spiega questo punto cruciale della sua analisi attraverso l’utilizzo del concetto di forza vitale anche nel confronto con s. Tommaso circa la natura dell’anima.

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